San Marzano sul Sarno: morte piccola Lidia, Sindaco querela autrice articoli su “Il Mattino”

 “E’ stata offesa la dignità e la reputazione di persone e di un’intera comunità, ha scritto notizie non vere, procurando allarme nell’opinione pubblica,  gettando pesanti ombre sul padre e sulla nostra comunità , ci costituiremo parte civile nel processo”.  Il sindaco di San Marzano sul Sarno Cosimo Annunziata ha depositato presso la locale stazione dei carabinieri  una denuncia- querela nei confronti della collaboratrice del Mattino edizione di Salerno, autrice degli articoli sulla vicenda della bambina rumena deceduta lo scorso 31 luglio.  “Offese alla dignità e reputazione, ha evidenziato a mezzo stampa circostanze non vere per un presunto omicidio che a suo dire sarebbe avvenuto a seguito di violenze e maltrattamenti che non si è verificato, come ha confermato il Procuratore Capo a seguito dell’autopsia sul corpicino della piccola Lidia. La notizia ha suscitato allarme e scosso l’opinione pubblica non solo locale ma regionale e nazionale tanto da creare non pochi problemi alla nostra comunità – cosi dichiara il sindaco Cosimo Annunziata – Aver paventato il compimento dell’omicidio di una bimba di soli tre anni da parte del padre (o dei vicini “sospettati”) a seguito di reiterate violenze e sevizie, ha determinato un ingiustificato allarme nella comunità tutta, aggravato dalla circostanza che gli eventi narrati sono risultati del tutto errati e fantasiosi nella proposta narrazione sonoramente smentita all’esito del solo esame esterno della salma da parte del medico legale”.   Il sindaco di San Marzano sul Sarno a tutela della sua comunità e della famiglia e romeni residenti si è detto anche pronto a costituirsi parte civile in un eventuale processo. A poche ore dall’arrivo in ospedale non vi era stato interrogatorio dei carabinieri nei confronti del padre, ne era vero che la piccola e il suo genitore fossero a San Marzano dallo scorso dicembre, avendo effettuato la residenza solo poche settimane prima.  Come dichiara  la “Carta dei doveri del giornalista” – sottoscritta congiuntamente dalla Federazione Nazionale della Stampa Italiana e dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti nel non lontano 1993 – è obbligo del Giornalista di “verificare le informazioni ottenute dalle sue fonti, per accertarne l’attendibilità e per controllare l’origine di quanto viene diffuso all’opinione pubblica, salvaguardando sempre la verità sostanziale dei fatti”. Nello specifico  “il giornalista” avrebbe dovuto provvedere al riscontro delle stesse prima “dare notizia di accuse che avrebbero potuto danneggiare la reputazione e la dignità” . Ed invece cosi si legge nel testo della denuncia-querela: “Sono stati, sic et sempliciter, insopportabilmente attribuiti comportamenti illeciti non limitandosi a riportare, nel rispetto del principio di continenza, il verificarsi del fatto, ovvero il decesso di una povera bimba di 3 anni per cause da verificare. Il sindaco Cosimo Annunziata con i rappresentanti della sua amministrazione comunale si era recato presso l’ospedale di Sarno per confortare e sostenere il padre della bambina e disporre l’organizzazione dei funerali e la sepoltura a spese dell’ente. Alla cerimonia funebre  con rito ortodosso svoltasi domenica scorsa presso il cimitero hanno preso parte tanti cittadini e rappresentanti della comunità rumena e della Chiesa Ortodossa.

 

 Alla Procura della Repubblica del tribunale di Nocera Inferiore

Denuncia-querela

Il sottoscritto Sig. Cosimo Annunziata, nato a San Marzano sul Sarno il 10.09.1962 e residente in San Marzano sul Sarno alla via III Trav. Manzoni n. 7, n.q. di Sindaco del Comune di San Marzano sul Sarno (Sa), espone

In fatto:  1. Il giorno 31.07.2015 sull’edizione cartacea del quotidiano Il Mattino ed anche sull’edizione on-line della medesima testata, è stato pubblicato l’’articolo “Sarno. Seviziata ed uccisa a tre anni“, sottoscritto da tale Sig.ra Rossella Liguori, che si allega alla presente denuncia-querela. Il detto articolo recava la notizia del decesso di una “bimba di tre anni arrivata morta in ospedale con lividi e gravi lacerazioni nelle parti intime” evidenziando che “si sospetta che la piccola sia morta in seguito a sevizie e violenza sessuale” in quanto, secondo quanto riportato dall’autore dell’articolo, la piccola salma sarebbe stata portata all’ospedale di Sarno “nuda… dal collo alle gambe piena di lividi e segni di violenza” (cfr. pag. 1 del Mattino del 31.07.2015). Nella successiva pag. 31 del Mattino del 31.07.2015 si specifica che “la piccola viveva a San Marzano sul Sarno col papà” e, ribadendo più volte la presenza sulla salma “dal collo alle gambe piena di lividi e segni di violenza”, si evidenzia che “le profonde lacerazioni intime non hanno lasciato alcun dubbio sulla causa della morte” dovuta “probabilmente a una emorragia interna” determinata, per quanto affermato nell’articolo, dai lividi e dai segni di violenza. Se ciò non bastasse l’autore dell’articolo si spinge ad accomunare la narrata tragedia a quella che “solo pochi giorni fa” si era verificata presso l’ospedale di Nocera Inferiore in cui “era arrivato un bimbo in arresto cardiaco respiratorio” e “sul corpo del piccolo furono ritrovati dei lividi e fu disposto l’esame autoptico”. L’autore, inoltre, non cita da quali fonti avrebbe appreso lo stato della piccola salma e si sofferma narrando che sarebbe stato ascoltato il padre dalla piccola per diverse ore dai Carabinieri e che questo avrebbe indicato “i vicini quali sospettati della violenza”; tuttavia, da quello che si è appreso il padre della piccola vittima non avrebbe mai parlato prima della stesura dell’articolo con l’autore del medesimo.

2. Successivamente il giorno 1.08.2015 sull’edizione cartacea del quotidiano Il Mattino è stato pubblicato l’’articolo “Morta a tre anni, oggi l’autopsia Il papà: ho la coscienza a posto “, sempre sottoscritto da tale Sig.ra Rossella Liguori, che si allega alla presente denuncia-querela. Il detto articolo recava al proprio inizio le dichiarazioni del Procuratore capo della Procura della Repubblica del Tribunale di Nocera Inferiore, Dott. Izzo, secondo cui “allo stato, le cause della morte della bambina sono ignote” chiarendo altresì che “l’esame esterno effettuato dal medico legale sul corpo della piccola… ha escluso la violenza sessuale” (cfr. pag. 23 del Mattino del 1.08.2015). A questo punto viene da chiedersi sulla base di quali evidenze e considerazioni lo stesso giornalista 24 ore prima abbia potuto affermare, riaffermare e ribadire che la piccola salma portata in Ospedale fosse “dal collo alle gambe piena di lividi e segni di violenza” e “le profonde lacerazioni intime non hanno lasciato alcun dubbio sulla causa della morte” dovuta “probabilmente a una emorragia interna”. La risposta a tale domanda è viepiù dovuta considerando che la dinamica dell’accettazione della piccola nell’ospedale di Sarno alle 21:39 del 30.07.2015, così come narrata dal’autore degli articoli a pag. 27 della detta edizione del 1.08.2015 del medesimo quotidiano, esclude chiaramente che siano stati riscontrati numerosi lividi e segni di violenza dal collo in giù sulla salma. Ed ancora, nell’articolo di spalla si evidenza le condizioni in cui viveva la piccola con il padre affermando che nella dimora sita in San Marzano sul Sarno la piccola avrebbe “passato intere giornate da dicembre fino a giovedì”; tuttavia, il padre della piccola aveva chiesto la residenza presso il Comune di San Marzano sul Sarno solo poche settimane fa.

In diritto: i fatti evidenziati negli articoli citati, sopra espressamente riportati, a parere degli scriventi, rientrano nelle previsioni di cui agli artt. 656 e 657 del codice penale, oltre ad altre eventuali fattispecie penali che verranno evidenziate dalla narrazione dei fatti antescritti dall’Autorità Giudiziaria procedente. L’aver evidenziato a mezzo stampa circostanze non vere o veritiere in ordine ad un presunto evento avente alto pathos presso l’opinione pubblica (anche considerazione della circostanza che la piccola ed il padre appartengono ad etnia straniera, romena, stanziata nel territorio), ovvero l’aver paventato il compimento dell’omicidio di una bimba di soli tre anni da parte del padre (o dei vicini “sospettati”) a seguito di reiterate violenze e sevizie, ha determinato un ingiustificato allarme nella comunità tutta, aggravato dalla circostanza che gli eventi narrati sono risultati del tutto errati e fantasiosi nella proposta narrazione solo poche ore dopo la medesima narrazione ed all’esito del solo esame esterno della salma da parte del medico legale.   Ad ulteriore dimostrazione della illegittimità del comportamento posto in essere si osserva che la “Carta dei doveri del giornalista” – sottoscritta congiuntamente dalla Federazione Nazionale della Stampa Italiana e dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti nel non lontano 1993 – sottolinea che obbligo del Giornalista di “verificare le informazioni ottenute dalle sue fonti, per accertarne l’attendibilità e per controllare l’origine di quanto viene diffuso all’opinione pubblica, salvaguardando sempre la verità sostanziale dei fatti”. Nello specifico  “il giornalista” avrebbe dovuto prima “dare notizia di accuse che possano danneggiare la reputazione e la dignità”provvedere al riscontro delle medesime. Ed invece, sono stati, sic et sempliciter, insopportabilmente attribuiti comportamenti illeciti non limitandosi a riportare, nel rispetto del principio di continenza, il verificarsi del fatto, ovvero il decesso di una povera bimba di 3 anni per cause da verificare.Tanto premesso, visti gli artt. 336 e 337 c.p.p., dichiaro di sporgere, come in effetti sporgo formale Denuncia-querela contro l’autore dei detti articoli, tale Sig. ra Rossella Liguori, per violazione degli artt. 656 e 657 del codice penale e per tutti gli altri reati che saranno ravvisati dall’Autorità Giudiziaria procedente nel fatto esposto, affinché si pervenga alla giusta punizione del colpevole. Mi riservo di costituirmi parte civile nella rappresentata qualità di Sindaco del Comune di San Marzano sul Sarno per il risarcimento dei danni morali e materiali subiti e chiedo espressamente la punizione del responsabile. Chiedo ai sensi dell’art. 408 c.p.p. che la Segreteria del Sostituto Procuratore procedente mi comunichi l’eventuale richiesta di archiviazione. In via istruttoria allego:

1) Articolo “Sarno. Seviziata ed uccisa a tre anni“, apparso il giorno 31.07.2015 sul quotidiano il Mattino;

2) Articolo “Morta a tre anni, oggi l’autopsia Il papà: ho la coscienza a posto “, apparso il giorno 1.08.2015 sul quotidiano il Mattino .