Regione Campania: Paolino “Basita da affermazioni Capacchione, ne risponderà in tribunale”

 “Sono rimasta assolutamente basita per le gravissime, volgari, gratuite e assolutamente infondate insinuazioni nei confronti miei e del mio partito da parte dell’onorevole Capacchione che sarà ovviamente chiamata a risponderne nelle sedi giudiziarie penali e civili”. Lo afferma il consigliere regionale di Forza Italia, Monica Paolino presidente della Commissione Speciale Anticamorra e Beni Confiscati” del Consiglio Regionale della Campania, per la quale: “più che della costituzione delle Commissioni regionali e di persone onorabilissime che non conosce assolutamente e che non sono mai state sfiorate da nessuna vicenda giudiziaria, speravo che l’onorevole Capacchione si preoccupasse invece di verificare per bene chi le abbia finanziato la lista alle amministrative di Scafati visto che, stando alle tante notizie circolate anche sui media, quel facoltoso imprenditore, ben integrato nel Pd, viene ripetutamente citato nelle ordinanze di scioglimento per camorra dei Comuni di Scafati e Battipaglia. Ma tant’è”.Devo perciò constatare che la sinistra, che con gli ultimi gravissimi casi Bossa e Diana, non sembra volersi far mancare nulla in termini di problemi giudiziari – prosegue la consigliera Paolino – persevera sulla strada del giustizialismo a corrente alternata, continuando peraltro a offendere anche le istituzioni stesse. Proprio come hanno imparato a fare gli esponenti del Movimento 5 Stelle tra le cui fila non mancano di certo indagati”.Per quanto riguarda il mio impegno politico e istituzionale in Commissione – aggiunge la presidente Paolino –, chi ci ha preceduti, e cioè il Pd, stia sereno: lavoreremo come abbiamo sempre fatto con responsabilità, per contribuire e far luce sulle reali ragioni del mancato utilizzo dei beni confiscati. E lo faremo senza demagogia, per dare un contributo serio alla crescita culturale e sociale e alla lotta alla camorra, nell’interesse della nostra Campania”. “Questo – conclude – perché non abbiamo bisogno di fare demagogia per costruirci una finta immagine di donne e uomini dell’anticamorra”.