La “Buona Scuola” di Renzi dei “quiz-Invalsi”
Intanto una domanda: cosa sono i “quiz-INVALSI”, posti al centro della didattica della “Buona Scuola” di Renzi, il DdL 2994 che, dopo il secondo passaggio al Senato, dovrebbe ritornare alla Camera per la sua definitiva approvazione. Due esempi di “quiz-INVALSI”, presi a caso da un manuale scolastico pubblicato dall’editore Cosmo Iannone nel 2012 (a cura di Marco Farina) per aiutare gli studenti nelle risposte “esatte” da dare ad essi, possono darci qualche primo elemento per comprendere la logica su cui basano, ispirata a una didattica interamente “oggettiva” e “universale”, cioè aliena da preconcetti e aspettative tradizionali nel misurare l’apprendimento. I due esempi di “quiz-INVALSI”, dove “INVALSI” sta per “Istituto Nazionale per la valutazione del Sistema educativo di Istruzione e di formazione”: “Si narra che Giulio Cesare amasse moltissimo la cioccolata fondente quale dolce prelibato dopo aver pasteggiato con spaghetti al ragù e carne di tacchino”. “Ugo Foscolo scriveva, spessissimo, di notte alla luce di una fioca lampadina ad incandescenza”. Ebbene, come è dato vedere da questi due esempi, i “quiz-INVALSI” non sono altro che delle “domande” sollevate dall’“incongruenza” tra “testo” e “contesto” (senso e intendimento generali degli enunciati), dove il primo sta per il tempo in cui è vissuto Giulio Cesare (100-40 a.C.) e il secondo per quello in cui è avvenuta la scoperta del Nuovo Mondo (1492 d.C.), scoperta, questa, senza la quale non avremmo conosciuto il cacao, il frutto di una pianta tropicale, ingrediente principale della cioccolata. Lo stesso dicasi per Ugo Foscolo e la lampadina ad incandescenza. A queste domande il discente deve dare delle risposte di “verifica oggettiva” alle “informazioni” contenute nei brevi enunciati narrativi, le quali saranno rappresentate dalla lettera “F” che sta per “Falso” e dalla lettera “V” che sta per “Vero”. Ma oltre alle domande a risposta “aperta univoca” del tipo “Vero/Falso”, ce ne sono altre a risposta “multipla”, che contemplano quattro alternative di “verifica oggettiva” delle “informazioni” contenute negli enunciati. Un esempio di queste domande a risposta “multipla” può essere il seguente:
a) Le vacanze estive sono una sospensione della vita vera.
b) Ogni estate è uguale all’altra.
c) L’inverno è una pausa che interrompe il ritmo del vivere.
d) Ogni inverno reca con sé un cambiamento.
e) L’estate passa troppo in fretta.
Per questo esempio di “quiz-INVALSI”, che informa sul modo diverso di percepire il periodo di vacanze al mare che trascorrono insieme il narratore X e il suo amico Y, il discente deve riuscire ad attribuire in modo esatto all’uno o all’altro dei due il pensiero manifestato in ciascuna delle frasi riportate dalla tabella esposta. Per vedersi assegnare un punteggio positivo, il discente alle prese con questo gruppo di domande deve realizzare 4 risposte “esatte” su 5. Questo, per la logica della didattica “oggettiva” e “universale” di valutazione dell’apprendimento, è considerato molto importante dal MIUR (ex Ministero della Pubblica Istruzione) a riguardo della Prova Nazionale di fine triennio della scuola secondaria di 1° grado, dato che il D.P.R. n. 122 del 23/06/2009 stabilisce che “alla valutazione conclusiva dell’esame di Stato concorre l’esito della prova scritta (comma 4) e “il voto finale è costituito dalla media dei voti in decimi ottenuti nelle singole prove e nel giudizio di idoneità, arrotondata all’unità superiore per frazione pari o superiore a 0,5 (comma 6). Un altro esempio di “quiz-INVALSI”, che si può portare a dimostrazione di una didattica dominata dalla memoria “meccanica” del “computer” a cui si chiedono conoscenze anticipate rispetto allo sviluppo intellettivo del discente in età evolutiva di passaggio da una visione globale del mondo a un’altra relazionale e razionale, è questo: “Mi si è lussata la rotella del ginocchio …” È evidente, in questo “quiz-INVALSI”, l’errore di “omofonia” (rotella/rotula) commesso dal discente, il quale, tra l’altro, non sapeva che “rotula” deriva da “rotella”. Concludendo questa breve analisi della “Buona Scuola” di Renzi e dei “quiz-INVALSI” posti al centro dell’attività didattica come unica modalità per misurare gli apprendimenti non si può non esprimere un giudizio estremamente negativo sugli stessi “quiz-INVALSI” per i seguenti motivi:
1 – I “quiz-INVALSI” sono un ritorno del vecchio “nozionismo” che ha caratterizzato per lungo tempo la scuola italiana, salvo che esso oggi si presenta nella forma della strumentalità medianica, il “computer” protagonista assoluto di un sapere pseudo-enciclopedico da gioco giornalistico o radiotelevisivo a premi.
2 – I “quiz-INVALSI”, nella pretesa di costituire una didattica “oggettiva” e “universale” di valutazione degli apprendimenti, di fatto sono un prodotto “riciclato” dalla “psicologia comportamentistica” di area nordamericana, che considera gli apprendimenti stessi guidati da leggi “statistiche” e “sperimentali”, simili a quelle in uso nelle scienze naturali per descrivere i fenomeni fisici.
Gerardo Corrado