Europa senz’anima: dannate politiche di austerità contro l’uomo

Giuseppe Lembo

Il popolo greco, con intelligente determinazione, appellandosi alle proprie radici, un patrimonio di grande democrazia, votando NO ha convintamente espresso un voto di libertà. La valanga dei NO, contro un SI idiotamente sponsorizzato da tutti i potenti-prepotenti padri-padroni di un’Europa sempre più disumanamente disunita, ha trionfato in nome del popolo sovrano; ha trionfato in nome della dignità dell’uomo che non ha padroni e tanto meno percorsi di una violenta economia usuraia che tende al solo obiettivo di mettere la ricchezza del mondo europeo nelle sole mani dei pochi, facendo disumanamente soffrire i più. Con il convinto voto greco di libertà e di difesa dell’umanità greca, l’Europa il 5 di giugno 2015 si è ri-svegliata forte del protagonismo di tante coscienze non più addormentate. Niente, non è assolutamente, come prima. Il clima è completamente nuovo e diverso. La troika, con sussulti sconsideratamente rivolti al passato, balbetta le sue sempre meno opportune soluzioni alternative. La Merkel padrona, lo Junker, sovrano di una Commissione europea, lo Schulz, Presidente di un Consiglio europeo che non conta niente e che non ha l’intelligenza politica di rappresentare l’Europa dei popoli, quell’Europa che purtroppo non c’è, sono degli sconfitti; sono dei perdenti. L’Europa non è solo Merkel, Junker, Schulz e nanetti vari, attenti a fare da corte servile alla troika dei potenti-prepotenti; dopo il 5 giugno, non è più assolutamente quella di prima. Il clima è cambiato; vogliono essere i popoli sovrani, i veri “padroni” dei destini possibili di una nuova Europa che deve chiamare a raccolta la sua gente per esprimersi votando la fondante COSTITUZIONE EUROPEA dei saperi e di un insieme di umanità europea che non ha niente a che vedere con le disumane politiche usuraie di sacrifici da lacrime e sangue. Un NO del democratico popolo greco che sa pensare liberamente e liberamente in nome delle sue forti ragioni democratiche sa darsi anche albe nuove sul piano dell’organizzazione della società civile, risolvendo così i suoi problemi, molti, anzi troppo di natura derivati, barbaramente imposti da chi, con la logica padrona di sempre, ancora pensa all’Europa, come il “grande affare del secolo”; come il barbaro business affaristico del Terzo Millennio, un tempo, purtroppo, innaturalmente ancora fortemente pensato contro l’uomo e non solo contro l’uomo, ma anche contro la natura.Ma mentre la troika barbaramente pensava a questo e solo a questo, c’è stato, sull’altro versante, il popolo sovrano pronto a costruire percorsi alternativi; pronto a fare catene umane, esprimendosi liberamente ed adoperandosi solidalmente per costruire insieme ponti di pace, per una nuova e libera Europa; per un nuovo e libero mondo. L’Europa, così com’è non ha assolutamente un futuro possibile; l’Europa dei poteri forti e della troika della economia e della finanza senz’anima, non è assolutamente l’Europa che vogliono i popoli d’Europa. Si tratta, così concepita, di una falsa unione europea; di un’unione senz’anima in mano ad affaristi indifferenti alle sofferenze umane, con usurai che impongono vessatoriamente disposizioni e regole di un potere unico, con cui non esiste il confronto, ma il solo silenzioso “obbedisco” imposto dai più forti ai più deboli d’Europa. Una vera e propria mattanza umana che produce solo disperazione e morte; che produce, senza fine, la sola condizione di un gravissimo disagio umano; tanto, per effetto del lavoro che non c’è e di quelle amare e sofferte povertà diffuse, un tragico dramma per il sempre più numeroso popolo dei poveri d’Europa, soprattutto del Sud d’Europa, compresi noi della grande civiltà del mare nostrum, ormai sottomessi ai poteri forti di quel nordismo europeo senz’anima che bada solo ai “conti in regola” ed a dettare “i compiti a casa” per i Paesi del Mediterraneo ,oggi in gravi difficoltà, soprattutto per una grave e diffusa crisi occupazionale, con danni incalcolabili per il futuro, trattandosi di una crisi che colpisce in modo disumanamente grave il futuro possibile del mondo giovane, negandolo sempre più al futuro. La Grecia democratica ha suonato la sveglia. Niente è e sarà più come prima. Se i popoli d’Europa, purtroppo ancora non tali dentro, vogliono cambiare e finalmente risorgere, devono approfittare del veramente nuovo, unico ed inaspettato mondo nuovo che avanza. Nell’accavallarsi delle notizie e di commenti frettolosi soprattutto twittati attraverso il web, mi sento di condividere almeno questa volta il pensiero renziano quando dice che l’Europa deve, prima di tutto, saper pensare a crescere; se non riesce a fare questo, dice Renzi, l’Europa è finita. Nel fare anche mie le preoccupate nonché giustificate preoccupazioni renziane, mi sembra assolutamente opportuno evitare, il coinvolgimento silenzioso dell’Italia nella fine del bello e nobile sogno europeista; tanto e soprattutto per colpa dei potenti-prepotenti d’Europa che, cancellando del tutto e per sempre, la falsa Europa unita, non ne saranno più i violenti padri-padroni. In un popolo oggi inopportunamente ridotto al solo progetto dell’avere, da un mondo di banchieri e finanzieri usurai che, così facendo, frena la nascita ri-nascita della nuova Europa; di quell’Europa in cui si vuole saggiamente credere, rigenerandola nell’Europa dei popoli d’Europa, di cui gli italiani del futuro vogliono sentirsi cittadini liberi e democratici e non più e solo, sudditi sottomessi, così come oggi, da quei poteri forti che, senz’anima, sono del tutto indifferenti all’Europa dei popoli d’Europa.