Roma: Piazza San Giovanni, un milione di No a famiglia omo ed educazione gender!

Rita Occidente Lupo

Tra il sole e la pioggia, circa un milione in Piazza San Giovanni contro le teorie gender da far passare nell’educazione scolastica e le unioni omo. Chiamata alle armi non solo per il mondo cattolico, quella di “Difendiamoinostrifigli”, alla quale aggiunti anche esponenti di altre religioni, come musulmani. La manifestazione, diversa da quella del 2007, che vide anche Berlusconi in prima linea, a rimarcare il concetto autentico di famiglia naturale, contro il ddl Cirinnà. Di qui il vespaio di polemiche inevitabile. L’Italia sta vivendo un grosso bailamme, come l’Europa d’altronde, giacchè nei giorni scorsi, perfino da Bruxelles, un attentato alla famiglia. Il Parlamento Europeo, oltre all’apertura verso i matrimoni gay, ha chiesto agli Stati membri d’ introdurre la teoria di genere nelle scuole. Il dictat, subito palesato come un vero e proprio attentato verso  la Costituzione italiana che, con l’articolo 3, recita: “Il matrimonio è l’unione tra uomo e donna ed i genitori del bambino, sono un papà e una mamma”. Papa Francesco, a proposito del gender,  senza mezzi termini: Espressione di frustrazione, che mira a cancellare la differenza sessuale“ – secondo cui a definire l’orientamento sessuale dell’individuo, non sia il corredo genetico, ma un insieme di elementi culturali“. Un silente recupero delle proprie radici, della propria identità, nella diversità complementare che trasmette la vita, quanto il milione di manifestanti, tra immagini sacre (la Madonna col Bambino Gesù tra le braccia) e passeggini, ha lanciato verso il cielo di quest’estate, a riscaldare gli animi di speranza. Tante dicotomie, anche nel mondo cattolico, da parte di chi ha preso le distanze dall’organizzazione dell’evento, pur condividendone i contenuti. E big e politici, a dir la propria ed a sfidare la calca sul palco. Ovviamente, l’ampia ala di associazioni di categoria omo, a definire inaccettabile l’evento, sventolando diritti civili per tutti. Ma Giovanardi, contrariamente a Quagliariello ed Alfano, ha avuto il coraggio di dichiarare che circa il 70% concorda sulla famiglia etero e vuole che il gender non entri nelle aule scolastiche. Da Alfano a Quagliariello, Meloni, Salvini, Scalfarotto, ognuno comunque, direttamente o per vie traverse, a dir la propria. Anche l’Imam di Centocelle sul palco, dimostrando come il mondo musulmano non saluti le unioni omo e lo snaturamento della famiglia. Ora occorrerà attendere qualche giorno, per vedere nelle alte Camere, quale risonanza abbia sortito il Family Day. E fino a che punto la vita dell’uomo ed il suo equilibrio futuro possano transitare per emendamenti legislativi,  minanti le fondamenta evolutive. Infatti, nel caos identitario sessuale, pare che poco importi la ricaduta sulle nuove generazioni, orfane di punti di riferimento sessuali. Tutto liquido, evanescente, opinabile, plausibile, confuso…anche l’inammissibile pare non sgomentare più! L’ascesa omo continua una marcia imperterrita, nel voler strappare diritti contro natura, in nome d’ideologie di civiltà. Sotto l’alibi del progresso, non demarcato più limite d’oggettività: giammai la diversità da aborrire, per il mondo cattolico (lo stesso Papa Francesco, a proposito dell’omosessualità, ebbe ad esclamare “Chi sono io per poter giudicare!”) non esecrabile l’omosessualità, ma non legittimata la condotta incedente nel vizio, calpestante il sesto comandamento. Bergoglio ricorda alle famiglie che ricatechizzare le nuove generazioni, metodo migliore per formarle, offrendo la serenità di guardare al futuro, che deficita nell’attuale carenza di valori e punti di riferimento morali!