Da Francesco… a Francesco: “Laudato si’”

Rita Occidente Lupo

Papa ambientalista, contro il consumismo che danneggia il pianeta e rincara sacche di povertà. La recente enciclica, firmata Bergoglio, nel segno della tutela delle risorse naturali, a difesa del creato, sull’eco di quel “Laudato si’ “ di mero conio francescano. E così, dalla culla della spiritualità per antonomasia, Assisi, alla cupola di San Pietro, Papa Francesco eredita l’appello a godere della creazione in ogni suo aspetto, a servizio dell’uomo che ne sa far uso propizio per l’edificazione comune.  “Pagato il prezzo del salvataggio delle banche. Il mercato crea un meccanismo consumistico compulsivo per piazzare i suoi prodotti” che non può tradursi in modello odierno referenziale per la sopravvivenza. Un’inversione di rotta, nello sviluppo, rimarca il Pontefice, affinchè la Terra tetto ospitale per tutti e non ostello in cui temere pericoli connessi alla sopravvivenza ed alla povertà. Sviluppo integrale e sostenibile,  alleato del bene comune, alienando ogni egoistica privatizzazione delle risorse e spreco, Bergoglio suggerisce, per sperimentare i vantaggi della “cittadinanza ecologica” . In tale ottica il consumo equo e solidale, il minor uso di condizionatori, la corretta gestione dei rifiuti. Nell’asse della giustizia, uno sviluppo che rabberci le dicotomiche frange di povertà, ancora ulceranti  i diritti umani. La scienza ed i media, mediatori di processi d’integrazione delle fasce sociali più a rischio, spesso lontane dai circuiti attentivi. L’esaurimento delle risorse non può essere un pretesto per le guerre, che muovono i passi da aneliti di sopraffazione. Decisamente l’enciclica sferza uno stile di vita capitalistico, che procede senza badare ai meno abbienti. Verso i quali non manca la cura pastorale, esplicitando il quinto comandamento  “Non uccidere!”. La sperequazione delle risorse, arbitra di omicidi a catena, giacchè il 20% della popolazione mondiale, fruitore di risorse a scapito dei Paesi poveri. Il Papa fa riferimento ai mutamenti climatici, che compromettono il futuro di tanti popoli.  Data l’attualità della tematica, l’enciclica ha riscosso unanime plauso, non solo da parte del mondo cattolico. Infatti, ancora una volta, il Pontefice argentino si mostra più che mai attento al tempo, proteso verso i problemi del tempo, per una Chiesa non sterile sagrestia di devozionalismi, ma di concreti atti sui quali impostare la vita cristiana.