Basta con la disumana crocefissione italiana!

Giuseppe Lembo

Gli italiani in croce, umanamente e spiritualmente stanchi, vogliono scendere e per sempre, dalla croce, il grave simbolo italiano dei tanti sepolcri imbiancati. L’Italia della violenta e disumana crocefissione, chiede con forza, dopo una ormai lunga condizione agonica, di essere restituita alla resurrezione possibile; alla resurrezione umanamente e spiritualmente possibile. Chiede di tornare alla luce della speranza, dopo le sofferenze di un profondo buio che ha cancellato, in questa nostra italianità confusa, l’umanità, i valori, il rispetto dell’altro, il senso dello stare insieme, l’amore per la cultura e per il bello. Con questo grave vuoto, gli italiani in croce, chiedono di scendere dalla croce; chiedono la rinascita ed una rigenerazione che, forte del passato, garantisca a tutti, un futuro umanamente possibile; un futuro con alla base, prima di tutto, la pace senza la quale l’uomo del nostro tempo confusamente va sempre più, verso l’inevitabile distruzione,  garantendo il solo protagonismo della non la vita e della non libertà di uomini veri su questa maltrattata nostra Terra, una valle di lacrime condannata alla catastrofe da chi non “ama”, ma “odia” il prossimo suo, pensando egoisticamente a “privilegi infernali” che di umano non hanno niente; ma proprio niente. Nel dire basta con la disumana crocefissione italiana, chiedo l’attivo protagonismo della gente; tanto, al fine di essere capace di rigenerarsi e di credere nel futuro possibile, cacciando i farisei dal tempio, così come nella Carta universale dei diritti dell’uomo e della nostra Costituzione, una Costituzione sempre più e solo di carta; sempre più violentata da un nanismo italiano, capricciosamente indifferente all’Italia ed agli italiani. Per rinascere, per abbandonare il triste ed amaro destino di “crocefissi”, occorre  far crescere nella gente la coscienza di uomini, unitamente all’importante coscienza dell’insieme sociale della cittadinanza attiva, da cui e sempre più, dipende il futuro di tutti noi e della nostra storia, da tutti desiderata concretamente libera e democratica.