Salerno: regionali, bagno di folla per Berlusconi…senza piazza!

Rita Occidente Lupo

La folla delle grandi occasioni, non ha tradito le speranze di chi vede il Partito azzurro, svuotato d’assensi. Ed invece lì, in Via Velia, all’ombra di un gazebo, a malapena contenente la foga di fans senza battute d’arresto, il Cavaliere ha sorriso alla calca, che incuriosita o fanatica, elettrice o semplicemente infiltrata, non ha dribblato l’appuntamento serale. La passerella politica dei big, come si conviene alla vigilia dei grandi eventi, non manca. Ieri il premier Matteo Renzi, oggi il Silvio di sempre, calmo, deciso, compiaciuto, con il piglio del politico di vecchio stampo, che non perde smalto nè voglia di correre…perchè martire della giustizia italiana! Dell’accanimento sferratogli, che però gli ha restituito la meritata libertà. Per vivere appieno l’evento regionali, che in Puglia come in Campania, ha una speciale caratura. “Unica possibilità per liberarci di un Governo, che ha costituito la maggioranza coi voti del centrodestra, spedirlo a casa! Come faremo alle prossime politiche. Intanto, d’uopo liberare la città da un mal governo durato troppo a lungo, ridando la fiducia a Stefano Caldoro, che ha ben governato la Campania, non solo azzerando i debiti pregressi in materia di Sanità, ma chiudendo addirittura in attivo il bilancio. La disoccupazione imperante, specie giovanile, frutto di tasse che Renzi continua a far precipitare su un’economia civica già precaria. Il risveglio del Paese, transita dal voto dei singoli!” Scrosci di applausi, scatti anche da cellulari prestati, organi d’informazione maciullati da spintoni e gomitate. Non una piazza, a ricevere l’ex premier, che resta comunque l’ossatura del centrodestra contemporaneo: se non altro, il padre del Movimento, Forza Italia,  inizialmente  contenitore e non Partito, così come volle lui stesso. Un servizio d’ordine confuso tra troppa ressa, dirompente nel tentativo di raggiungere quello che resta comunque un mito, non solo sotto l’aspetto politico, ma anche cronachistico, per le costanti mitragliate nel suo privato, così movimentato sentimentalmente. All’ombra del gazebo, l’on. Mara Carfagna, coi vertici del partito ed il governatore Stefano Caldoro, che enfaticamente ha salutato l’arrivo del Cavaliere, al quale non è sfuggita la nota sentimentale, caricando la folla: “Questa città m’è restata nel cuore!” Amarcord quando Salerno salutò il trionfo azzurro, con in campo alle amministrative Gigi Casciello: oggi, lo stesso, coordinatore forzista, in corsa alle regionali. Accanto a lui, altri candidati, che ignorati per lo più dai tanti, fatta eccezione di Lello Ciccone che, al di là dei continui cambi di casacca, resta nell’agone politico e di qualche altro, emeriti Mister X. “Comunque il centrodestra deve svolgere il suo ruolo, macinar consensi e tracimar assensi! La linea moderata, liberale- calcato da Silvio- autorevole risposta del Paese, che può ancora accarezzare il sogno del 2000, allorquando spinse D’Alema a ritirarsi. Oggi è la Campania che ha bisogno di recuperare la propria anima moderata: di ribellarsi a soprusi e di continuare a scegliere chi ha retto con capacità politica, la scena regionale”. Sul desiderio di tanti di un selfie e di poter quasi toccare “il patron dell’imprenditoria”, l’amara delusione della sua partenza, mentre il consistente numero di giornalisti, si chiedeva in quale bar dirigersi per poterlo intervistare o fotografare, in ossequio a quanto anticipato da Casciello. Ed invece, in un caos che ha mandato in tilt più di qualcuno, in un altro bar, ricoverato il gotha forzista con Caldoro, Fasano e la Carfagna, nel disappunto generale. Un’organizzazione  deludente, perchè la piazza, quella che avrebbe retto la folla, non c’è stata. Mille interrogativi, inevitabili. Il timore di un flop? Neanche un palco, che avrebbe permesso a tutti di poter meglio vedere il Berlusconi con qualche ruga di troppo, dopo le ultime vicende del Nazareno. Ovviamente, per la stampa, neanche un tavolino per appoggiarsi o per poter se non altro difendersi dalla calca; per poter prendere appunti o regalare qualche scatto non sfocato ai lettori. Qualcuno, a fine serata, ha commentato che Salerno ha risposto più generosamente di Napoli, in quanto a partecipazione: qualche altro ha sferrato dei pugni contro la vetrata del bar, sperando di poter avvicinare Caldoro, per raccontargli il suo dramma d’inoccupato. Qualche altro ha guardato il nuovo coordinatore provinciale, Enzo Fasano, che cercava di distendere qualche facinoroso, ricordandolo nei panni di vecchio fascista. Nei tempi che furono…quando allora, i comizi, quelli di Almirante, riempivano la Piazza della Concordia. Forse, l’improvvisazione, senza neanche un mega schermo, alla luce dello svuotamento azzurro, temendo che la gente non avrebbe risposto alla venuta dell’ex premier. Ma Salerno, sa sempre girar pagina, come tanti politici, che continuano acrobaticamente a saltar da uno schieramento all’altro, al momento opportuno: non a caso San Matteo, il Patrono!