Mercato San Severino: code e file, polemiche distribuzione buste rifiuti

Anna Maria Noia

Malumori e proteste, al capoluogo ma particolarmente nelle frazioni, a causa di problemi logistici e – parrebbe – di una “cattiva organizzazione” riscontrata dai cittadini (sono loro parole) nell’ambito della distribuzione delle buste, dei codici a barre e degli eco-calendari per la raccolta differenziata dei rifiuti urbani (formula porta a porta) 2015. Il vanto nonché fiore all’occhiello della cittadina, appunto il comunque efficace, rapido e pulito servizio di ritiro immondizia a domicilio, comporta difficoltà per l’approvvigionamento dei differenti sacchetti ove riporre in maniera rigorosa e sistematica la spazzatura – casalinga e non. Mentre quando fu introdotta la modalità porta a porta nei primi anni del 2000 i sacchi venivano consegnati casa per casa, in seguito erano state trovate altre “soluzioni” per poterli ricevere, per fruirne: al palazzetto dello sport (capoluogo), al centro sociale e/o in varie postazioni delle frazioni. Ora invece le buste sono disponibili in via Falco – sorta di dependance del Comune – ma in uno spazio abbastanza ristretto dove le file sono interminabili e in molti, soprattutto gli abitanti più anziani, le casalinghe o gli utenti più “frettolosi”, lamentano impazienza e manifestano disagi. Alcuni rinunciano a entrare al punto di smistamento, c’è anche chi è venuto più volte e ha trovato chiuso perché le scorte erano finite. Ciò è accaduto spesso, a partire dalla metà di aprile – ossia da quando erano pronti i kit. Gli stessi kit che dovevano arrivare già ai primi di marzo. In verità, sono previsti servizi di smistamento a domicilio ma solo per anziani, persone non autosufficienti e altre categorie e fasce deboli; il numero da comporre per prenotare la domiciliare è lo 089 826842. Purtroppo anche se i residenti sanseverinesi (anche nuovi nuclei familiari e/o gruppi sociali) hanno fattivamente potuto apprezzare impegno e buona volontà da parte dei responsabili competenti nell’assicurare ordine e celerità, tuttavia tra gli utenti in coda da ore serpeggiavano commenti ironici e amarezza. Qualche scaramuccia e un po’ di confusione sono state “fisiologiche”, in quanto gli addetti allo smistamento richiedevano il codice personale di ognuno (quello in uso all’isola ecologica o centro per l’ambiente della frazione Costa) oppure una bolletta precedente alla gente che afferiva a via Falco ma questo fatto non era stato sufficientemente ben specificato.