Campania: regionali, Gargani “Non si può cambiare senza un percorso credibile”, successo presentazione libro

«Non si può condividere le responsabilità del Governo regionale per cinque anni e poi senza motivazioni, senza una revisione politica e senza un percorso credibile cambiare indirizzo e “cavallo” e far riferimento ad altro candidato presidente». Così Giuseppe Gargani, nel corso della presentazione del suo libro “Io e il Partito” curato dalla giornalista Rosy Cefalo (ed. Il Papavero), che si è tenuta ieri sera (4 maggio) presso la sala conferenze dell’Hotel De La Ville di Avellino. «Sono stato facile profeta nell’intervista pubblicata nel libro  – ha proseguito Gargani – nel dire che siamo al partito dell”indistinto”, dove tutto è possibile perché niente è vero. Ho lavorato per anni per aggregare i popolari e questa volta nonostante il mio scetticismo sapendo che Udc e Ncd erano andati dal notaio a firmare un accordo politico ho cominciato a crederci: invece non è nato nessun partito siamo alla dissociazione che snatura definitivamente quello che ci piace chiamare “centro”, è compromessa ancora una volta la politica di aggregazione e di lungimiranza. Il partito “indistinto” non è inevitabile perché siamo sempre noi che dobbiamo evitarlo rendendo credibili le nostre azioni e i nostri comportamenti». Nel corso del dibattito, oltre alle riflessioni sul libro si è discusso maggiormente delle dinamiche che stanno caratterizzando questa fase di campagna elettorale per le elezioni regionali insieme all’ex ministro per l’Università e la ricerca scientifica Ortensio Zecchino e al presidente della Provincia di Avellino Domenico Gambacorta. A coordinare i lavori Generoso Picone, responsabile della redazione di Avellino de Il Mattino. In collegamento video, il presidente uscente Stefano Caldoro, che ha definito un lavoro prezioso quello fatto dall’autore del libro che ha ripercorso in una lunga e appassionata intervista il rapporto che ha avuto con il partito della Dc sin dal 1956, descrivendo la classe politica dagli anni Trenta fino ad arrivare all’era Renzi. Il governatore uscente non ha perso poi l’occasione per lanciare qualche stoccata al suo avversario De Luca e a De Mita: «Ci vuole una certa fantasia  – ha detto Caldoro – a dire che si può rifare la Dc facendo l’alleanza con De Luca». Sulla vicenda, Gargani ha commentato: «L’errore imperdonabile di De Mita  – ha dichiarato – è quello di ritenere prima Paolo Foti con l’appoggio a presidente della Provincia e poi Vincenzo De Luca uomini di sinistra. Se De Luca è di sinistra io posso essere considerato mussulmano! De Luca non può fare il presidente della Regione perché una legge glielo vieta. Non capisco come si possa sorvolare su questa fondamentale questione. La candidatura di De Luca è dunque contro legge e la classe dirigente di questo Paese è così superficiale che consente questo. Tanti milioni di elettori sono chiamati alle urne e rischiano di votare inutilmente: si tratta di una truffa nei loro confronti. Questo comportamento non è moralmente corretto e contraddice le regole della politica che avevamo affermato in questi lunghi anni di impegno politico». Lo stesso impegno e la stessa dedizione per la politica e per la militanza nel partito della Dc che l’autore lascia trasparire nel libro, una testimonianza importante e sotto diversi punti di vista preoccupante, della degenerazione dell’attuale scenario politico.