Al via bonus bebè Legge stabilità, contributi fino a 1920€ per ogni nuovo nato

Enzo Carrella

Il Bonus Bebè è un assegno da 80 euro al mese, per un totale annuo erogato di 960 euro annui, riconosciuto alle famiglie con reddito/ISEE fino a 25.000 euro annui per ogni figlio nato o adottato nel triennio 2015, 2016 e 2017. Il contributo previsto dalla legge sale a 1.920 euro annui, 160 euro al mese, se il reddito/ISEE non supera 7.000 euro. Vediamo chi può fruirne e come si presentano le domande. Come ricordato il precedenza, il Bonus Bebè è un assegno di 960 euro annui erogato mensilmente (per 80 euro al mese) ai nati o adottati dal 1/1/2015 al 31/12/2017 a decorrere dal giorno di nascita o di ingresso nel nucleo familiare e viene corrisposto fino al compimento del terzo anno di età ovvero fino al terzo anno di ingresso nel nucleo familiare a seguito di adozione. Nel caso di reddito/ISEE non superiore a 7.000 euro, il Bonus Bebè viene raddoppiato e portato a 160 euro. Il Bonus Bebè è corrisposto a figli di cittadini italiani, di uno stato UE o di cittadini extracomunitari con permesso di soggiorno, residenti in Italia, nati o adottati negli anni 2015, 2016 e 2017. Il nucleo familiare di appartenenza del genitore richiedente deve essere in condizioni economiche corrispondente ad un ISEE non superiore a 25.000 euro annui. Se l’ISEE non supera 7.000 euro annui l’importo dell’assegno annuale è raddoppiato. Dopo i cambi che hanno interessato l’ISEE recentemente è da evidenziare come per richiedere il Bonus Bebè l’ISEE da produrre sia quello nuovo, ossia quello rilasciato secondo le regole dettate dal Dpcm 159/2013. Per accedere ai vantaggi economici del Bonus Bebè, al momento della presentazione della domanda l’ISEE non dovrà essere scaduto. Per i nati dal 1/1/2015 e il 10/4/2015 domanda  entro il 24/7/2015- L’assegno del Bonus Bebè è corrisposto dall’INPS dietro domanda da presentarsi da parte di uno dei genitori conviventi col figlio esclusivamente con modalità telematica, utilizzando un modulo che l’INPS  reso  disponibile sul proprio dallo scorso  25 Aprile 2015. Se si procede entro 90 giorni dalla nascita o dall’ingresso dell’adottato in famiglia, oppure, in caso di nascite avvenute tra il 1/1/2015 e il 10/4/2015, entro il 24/7/2015, l’erogazione del Bonus Bebè parte dal giorno della nascita o adozione. Se invece si procede successivamente l’erogazione parte dal mese di presentazione della domanda. E’ molto importante evidenziare come per ottenere il Bonus Bebè sia indispensabile seguire la via digitale indicata. L’INPS non accetterà infatti domande avanzate con modelli non ufficiali o presentati a mano o con posta elettronica certificata. Per ottenere il Bonus Bebè dunque occorre il modulo ufficiale, da presentare esclusivamente via web. Per ottenere il Bonus Bebè va presentata una domanda una sola volta per ciascun figlio, auto-certificando il possesso dei requisiti e allegando l’ISEE. La domanda può essere ripresentata dall’altro genitore o da un terzo solo in alcuni casi di decadenza. In alternativa al diretto accesso al sito dell’INPS, la domanda per ottenere il Bonus Bebè può essere presentata rivolgendosi alle sedi INPS territoriali per fruire di procedure telematiche assistite. Se il genitore convivente è stato dichiarato incapace di agire, la domanda e la relativa documentazione sono presentate dal suo legale rappresentante. Per eventuali dubbi o altro, è da evidenziare come sia disponibile anche un call center INPS al numero 803.164. La previsione di spesa per lo Stato italiano dall’introduzione di questo bonus è di 202 milioni di euro per l’anno 2015. Cifra destinata a salire nel biennio successivo: le previsioni di spesa sono state infatti poste a 607 milioni di euro per il 2016 e a 1,012 miliardi di euro per il 2017. Il Bonus Bebè potrebbe tuttavia essere esteso fino al 2020 qualora i fondi riservati venissero riconfermati con ulteriori disposizioni. In questo senso, l’importo dell’assegno e la soglia di reddito potrebbero cambiare per decreto, previa sospensione dell’accettazione delle domande, se l’INPS rilevasse uno sforamento di questi tetti per tre mesi consecutivi. Con decreto dirigenziale n. 76 del 14 aprile 2015 Regione Campania ha pubblicato il bando, rivolto agli enti pubblici che abbiano interesse ad usufruire di prestazioni di lavoro occasionale da parte di lavoratori percettori di ammortizzatori in deroga, da retribuire mediante voucher finanziati dalla stessa Regione Campania. La misura è dotata di risorse per € 5.100.000. Possono manifestare interesse all’iniziativa tutti gli Enti pubblici. I lavoratori da impiegare sono esclusivamente i percettori di ammortizzatori in deroga dal 2012 al 31 dicembre 2014, che dal 01 gennaio 2015 non percepiscono alcun trattamento indennitario e che sono già nominativamente individuati in un apposito elenco allegato al bando. Il valore nominale lordo di ciascun voucher è di € 10,00 all’ora, comprensivo sia della contribuzione della Gestione separata INPS (13%) che dell’Assicurazione INAIL (7%) e di un compenso all’INPS per la gestione del servizio. Al netto il voucher ha un valore di € 7,50 all’ora. I buoni lavoro finanziabili agli Enti pubblici beneficiari non possono superare nel corso di un anno solare l’importo di € 3.000 per singolo prestatore d’opera.

I compensi complessivamente finanziabili per singolo prestatore, dalla totalità dei committenti, non possono superare nel corso di un anno solare l’importo di € 5.000 netti. Le manifestazioni d’interesse da parte degli Enti pubblici dovranno essere presentante entro il 19 giugno 2015.