Salerno: peregrinatio spoglie Caterina Volpicelli per 50° Ancelle

Il mese mariano che sotto lo sguardo della Vergine, non cessa d’invitare al culto anche Santi e Beati, che hanno percorso la via della salvezza, transitando da comuni mortali su questa terra. Il caso della fondatrice delle Ancelle del Sacro Cuore, Caterina Volpicelli, che protegge con la sua santità non solo le apostole alla sua sequela, religiose presso l’Istituto in Piazza Matteotti, adiacente SS.Crocifisso, ma anche quanti ricorrono a Lei con fiducia. Pertanto una full immersion nella spiritualità, in occasione del 50° della presenza della congregazione in città, dal 14 maggio, giorno dell’arrivo dell’Urna a Portanova, con processione per Via Mercanti fino alla Parrocchia del SS. Crocifisso, col saluto di S.E.Mons. Luigi Moretti e della Superiora generale Carmela Vergara, al 17 che vedrà ripartire l’urna, dopo la celebrazione eucaristica alle ore 12,00 di Mons. Moretti. Caterina Volpicelli, fondatrice delle Ancelle del Sacro Cuore, nacque a Napoli il 21 gennaio 1839 da una famiglia dell’alta borghesia. Educata in casa ai sani valori etici e cristiani, completò la sua formazione nel reale collegio di San Marcellino, acquisendo un elevato grado di cultura, cosa non comune per una donna del suo tempo. Dopo un’adolescenza trascorsa nell’amore per il teatro, la musica e lo studio delle lingue moderne e classiche, cominciò a prendere coscienza di essere chiamata alla vita religiosa. Entrò nel Monastero delle Adoratrici perpetue dove restò solo sei mesi, a causa della sua gracile salute. Tornata a casa, curò il padre gravemente ammalato, mentre cominciava ad affacciarsi nel suo cuore il desiderio di dedicare la sua vita ai poveri, agli emarginati, a ricostruire “il volto di Cristo nei fratelli”. Si trasferì definitivamente nel Palazzo di Largo Petrone alla Salute dove il Cardinale Sisto Riario Sforza istituì il centro diocesano dell’Apostolato della Preghiera. Caterina, infatti, è stata la prima zelatrice d’Italia della nascente associazione dopo aver conosciuto Padre Enrico Ramière, di cui ricevette visita a Napoli nel luglio del 1867. Ella cominciò ad interessarsi delle famiglie dei bassi dei vicoli di Napoli, a evangelizzare le famiglie della media e alta borghesia, istituì il prestito gratuito per combattere l’usura, promosse l’Associazione delle Figlie di Maria e del Sacro Cuore. Allestì la biblioteca circolante e l’orfanatrofio “Le Margherite”, si prese cura delle ragazze madri, dei soldati nelle caserme, dei malati di colera, delle mense gratuite, del confezionamento di arredi sacri per chiese povere. Intorno a Caterina ruotarono giganti nella fede del suo tempo: Padre Ludovico da Casoria, il Cardinale Riario Sforza, Bartolo Longo, Giuseppe Moscati, Maria Pia Notari, fondatrice delle Suore Adoratrici dell’Eucarestia, e altri. Il 14 maggio 1884 il Cardinale Guglielmo Sanfelice consacrò il Santuario Diocesano dedicato al Sacro Cuore di Gesù che Caterina aveva fatto erigere e dove il piccolo Giuseppe Moscati ricevette la sua Prima Comunione. Nel giugno del 1890 la Congregazione ricevette il Decreto di lode e quattro anni dopo, il 28 dicembre 1894, la Fondatrice moriva lasciando la sua eredità spirituale alle sue Figlie distinte in tre rami: le “Ancelle”, che emettono i voti religiosi e vivono la vita fraterna in comunione, le “Piccole Ancelle” consacrate nel mondo, e le “Aggregate” che sono spose e madri di famiglia. In tal senso, proprio per il coinvolgimento del laicato, Caterina fu una precorritrice del Concilio Vaticano II che tanta importanza darà proprio alla partecipazione dei laici nella vita della Chiesa. L’abito secolare, i rami laicali, l’evangelizzazione, lo studio della teologia nel XIX secolo erano per le religiose novità assolute diventate in gran parte, dopo il Concilio, i pilastri della vita consacrata. Altro ramo della Congregazione voluto da Caterina sono i Servi del Sacro Cuore, Sacerdoti e Religiosi che si sono costituiti in Brasile da più di un decennio. La Congregazione è al giorno d’oggi presente in Italia con diciotto istituti, in Brasile, in Panama e, di recente, anche in Indonesia. Il 25 marzo 1945 Caterina Volpicelli fu dichiarata Venerabile, il 29 aprile 2001 venne beatificata da Papa Giovanni Paolo II e il 26 aprile 2009 fu proclamata Santa da Papa Benedetto XVI.

Caterina Volpicelli e la città di Salerno- Santa Caterina Volpicelli ha legato il suo nome alla città di Salerno sin dal secolo XIX: la sua presenza nella nostra città risale al 1890 quando volle fondare la Pia Unione delle Piccole Ancelle del Sacro Cuore.  Ancora oggi è conservato il prezioso documento che reca la firma dell’allora Arcivescovo Mons. Valerio Laspro. “Mi preme dimostrare il mio sommo contento (si legge nella pergamena sottoscritta dal presule) per l’impianto di questa preziosa istituzione”. Il Sommo Pontefice Leone XIII concesse a questa fondazione una speciale benedizione. Essa si stabilì a Piantanova, accanto alla Chiesa del SS. Crocifisso, nell’Istituto Immacolata Concezione retto dalle Figlie della Carità di San Vincenzo de’ Paoli la cui Superiora, Suor Elisabetta Hutin, aveva conosciuto a Napoli Caterina Volpicelli e con la quale ebbe una grande affinità spirituale.  La Hutin fu lietissima di offrire la casa e le sue cure spirituali alle prime ventisette Piccole Ancelle e nove Aggregate che ben presto divennero una novantina. Esse operarono per decenni sempre in collaborazione apostolica con la Gerarchia Ecclesiastica. Il loro programma abbracciava tutte le opere di zelo ad esse possibili: insegnamento della dottrina cristiana, preparazione alle Prime Comunioni, opere missionarie e vocazionali, la diffusione del culto del Sacro Cuore di Gesù, l’Apostolato della Preghiera, la cura degli altari e le opere sociali. La Pia Unione collaborò con grande impegno alla raccolta di fondi per la costruzione del Tempio del Sacro Cuore di Piazza Ferrovia, fortemente voluto dall’allora Arcivescovo Mons. Carlo Gregorio Maria Grasso. Madre Caterina avrebbe voluto, come afferma Padre Michele Ietti nella sua biografia sulla vita della Santa, aprire lei stessa una casa per le Ancelle a Salerno, ma la morte la colse prima che questo suo desiderio si realizzasse. Nell’anno 1962 si realizza il desiderio di Madre Caterina: aprire una casa a Salerno per le Ancelle del Sacro Cuore. Le sorelle Margherita e Adele Festa, guide spirituali e animatrici delle Piccole Ancelle e Aggregate della città, ormai avanti negli anni, chiesero all’allora Arcivescovo Demetrio Moscato di invitare a Salerno le Ancelle per affidare alle loro cure il folto numero di consacrate. In quel periodo, per loro esigenze, le Figlie della Carità dovettero lasciare l’istituto di Piantanova con l’annesso Brefotrofio Provinciale e Asilo Infantile Comunale rendendo così libera la casa. La Provincia e il Comune, cui appartenevano i locali, desideravano affidare alcune loro opere ad una Comunità religiosa quindi accettarono che le Ancelle del Sacro Cuore prendessero il posto delle Suore della Carità. Le Ancelle si presero l’onere sia del Brefotrofio, pur essendo questa attività non consona al loro statuto, sia dell’Asilo Comunale. Fu così che il 21 novembre del 1962, festa della Presentazione di Maria al Tempio, un piccolo nucleo di Ancelle accompagnato dalla Madre Generale Isabella Giannattasio arrivò a Salerno. Esse furono accolte da Mons. Aquaro, Segretario di Sua Eccellenza, dall’Avvocato Fulgione per il Comune, dagli Avvocati Lentini e Primicile per la Provincia, dalla cara Signorina Festa e da alcune Piccole Ancelle. In assenza dell’Arcivescovo Demetrio Moscato che era a Roma per il Concilio Vaticano II, la Superiora Madre Maria Antonietta Romano si recò dal Vicario Generale a porgere i saluti. Le Ancelle si recarono, quindi, dal Parroco del SS. Crocifisso Monsignor Giuseppe Bergamo che chiese loro l’aiuto per l’assistenza ai bambini della Parrocchia, per il Catechismo e per la Gioventù Femminile di Azione Cattolica. Il giorno 19 dicembre 1962, durante una sacra funzione tenuta in Cappella dal vice-parroco del SS. Crocifisso Don Cesare Pellegrino, la Signorina Adele Festa presentò il gruppo delle Piccole Ancelle di Salerno alla Superiora, chiedendo di farle passare sotto la sua direzione spirituale, come stabiliva la Santa Regola. Ma le fu amabilmente risposto che la Madre Generale desiderava che le Signorine Margherita e Adele Festa continuassero a presiedere la Pia Unione. Finché vissero esse continuarono a guidare e a sostenere il folto gruppo di Piccole Ancelle e Aggregate. Dopo la loro morte la direzione spirituale passò alla Madre Superiora Maria Antonietta Romano. Donna di elevate virtù, buona, colta, seppe dare una forte impronta agli albori della Casa di Salerno, facendola diventare un centro di apostolato fecondo e attivo con ritiri spirituali per Piccole Ancelle e Aggregate, Primi Venerdì del mese nella splendida Cappella, cui partecipavano intere scolaresche, in particolare alunne della Media Lanzalone e della Media Tasso invitate dalle loro Professoresse, Piccole Ancelle Dora Napoli e Anna Gerbaldi. Istituì l’Associazione Figlie di Maria con un folto numero di ragazze (tra cui la scrivente) a cui Lei, con amorevolezza e competenza, inculcò l’amore al Sacro Cuore, il desiderio di una vita santa vissuta all’ombra della Madonna, un forte spirito di preghiera che non le ha mai abbandonate. Madre Maria Antonietta Romano guidò il Brefotrofio Provinciale di Salerno fino al 1969, anno della sua chiusura, con amorevoli cure materne. La scrivente ricorda ancora con commozione una gita al Santuario di Pompei di tutti i bambini del Brefotrofio per affidarli alla protezione della Santa Vergine di cui Madre Maria Antonietta era molto devota. Quando la Madre Superiora fu trasferita alla Casa Madre di Napoli, il suo posto fu preso da Suor Teresa Cuoci. Ottima maestra, istruì molti bambini con amore e dedizione ed essi la ricordano ancora con affetto e gratitudine. Seguirono negli anni le Superiore Suor Anna Crispino, Suor Rosetta Capasso, Suor Elisabetta Vivenzio, che attualmente dirige nuovamente la casa di Salerno, con competenza ed esperienza. Una menzione particolare va a Suor Franca Nota: chi, in tutta la Diocesi di Salerno, non conosce Suor Franca? Nei trentatré anni di permanenza nella Casa di Salerno, oltre ad insegnare nella Scuola Materna Comunale a generazioni di bambini, ha operato in modo ammirevole e instancabile nell’Apostolato della Preghiera, fondando gruppi folti e solidi a Brignano, Rufoli, Matierno, Capezzano e in altri centri della nostra Diocesi. E’ stata la confidente e la consigliera di molte persone e non c’è famiglia del centro storico di Salerno che non abbia sperimentato il suo aiuto e la sua sollecitudine nei momenti di bisogno. Inoltre ella ha ricoperto per anni la carica di Segretaria Diocesana dell’USMI, “Unione Superiore Maggiori d’Italia”. Altra grande figura di Superiora della Casa di Salerno è stata Madre Concetta Liguori di venerata memoria. “Chi vuol diventare Madre Generale deve passare per Salerno…” le dicevamo con orgoglio e affetto quando le fu conferita quest’alta carica. Sempre sorridente, affettuosa, disponibile al colloquio, Suor Concetta è stata per noi una figura carismatica. Nel suo lungo impegno di Madre Generale ha curato con competenza e ardore la Beatificazione e la Canonizzazione di Caterina Volpicelli. Ha fondato una nuova Casa delle Ancelle del Sacro Cuore in Indonesia, consapevole che bisogna portare il Cuore di Gesù laddove non è conosciuto. Amante del canto, ora sta cantando in cielo le lodi a Dio dopo una lunga sofferenza vissuta in silenzio e con rassegnazione. Successive Superiori a Salerno, anche se per poco tempo, sono state Suor Marta Laudero, Suor Antonietta Orazio, Suor Marisa Tatta. Un grazie all’attuale Superiora Elisabetta Vivenzio, che con premura e dedizione cura il gruppo di Piccole Ancelle e Aggregate. Una nota particolare va alla cara Suor Paola Podeia, veterana della Casa di Salerno, che ha rappresentato per decenni, e lo è tuttora, un punto di riferimento per tutti noi. Papa Benedetto XV disse a Mons. Carlo Gregorio Maria Grasso quando gli conferì la nomina ad Arcivescovo di Salerno: “Amate Voi il Cuore di Gesù? Ebbene andate a Salerno!” ed Egli rispose nella sua prima lettera pastorale alla città: “Il Cuore di Cristo sia per noi Salernitani scuola di amore, di sacrificio, sorgente di fortezza e vita”. Questo è l’augurio che facciamo alle Ancelle del Sacro Cuore di Gesù della Casa di Salerno e a tutte le persone che beneficiano delle loro cure spirituali.