Salerno: M5S, concluso “Tour Incompiute”

 Alle ore 15:00, davanti al Crescent si è concluso, con grande soddisfazione dei partecipanti, il “Tour delle Incompiute” organizzato dal Gruppo “Meetup Cittadini 5 Stelle Salerno”. Una nuova esperienza che potrà arricchire la cittadinanza di altre informazioni sulla spesa pubblica in Grandi Opere di questa amministrazione, sapientemente celate a chi, invece, concorre all’attivo dei bilanci pubblici con i propri soldi, senza alcun potere decisionale. Ed è stato proprio l’interessamento dei partecipanti e di coloro che si godevano, sul lungomare, la calda mattinata primaverile che ci ha consentito di poter condividere il fenomeno “incompiute” trasformato, come per magia, in perenne propaganda elettorale dal Sindaco De Luca e dal Suo staff. Scegliere questa data è senz’altro motivo di orgoglio. Un orgoglio che dovrebbe far rinascere, in ognuno di noi, la voglia di conoscenza; siamo ancora più convinti che si è liberi se si è informati e coscienti della realtà che ci circonda. Condividere tale conoscenza è un dovere di tutti. Per riassumerla in un frase del poeta Giorgio Gaber: “Libertà è partecipazione”. Non è dello stesso parere l’assessore all’urbanistica del Comune di Salerno De Maio che condanna la scelta della festività per un tour che, altrimenti, avrebbe trovato i cantieri aperti. Abbiamo appreso oggi che al comune di Salerno c’è un assessore all’urbanistica, era nostra convinzione che l’assessorato l’avesse, ad interim, lo stesso De Luca. Con soddisfazione lo ringraziamo per aver voluto confermare, con ammirevole manifestazione di onestà intellettuale, che i cantieri, oggetto del “tour delle incompiute”, sono tutti ancora aperti e, dopo tanti anni e numerose inaugurazioni, a tutt’oggi NON ULTIMATI. Data la disponibilità dimostrata, ci farebbe piacere sapere cosa pensa l’assessore De Maio di ciò che sta avvenendo a Salerno a proposito della cementificazione di ampie aree verdi delle periferie e delle colline salernitane rispetto anche a quanto sosteneva O. Bohigas ancora nel 2001: “…non crediamo nella “città diffusa”, nel “territorio indefinito”, nell’esaltazione della periferia, nella disurbanizzazione e nel caos, che tanto piace al capitalismo neoliberale, agli agenti speculativi e agli urbanisti che giustificano tutto ciò con teorie ipocrite, siamo convinti che il fenomeno sociale della città si basa, almeno, su due principi: la continuità leggibile dello spazio pubblico e percorribile e l’equilibrio tra le centralità. Una città come Salerno – come pure la maggioranza dei nuclei urbani europei – deve riempire gli spazi vuoti, recuperare i suoi grandi edifici obsoleti e limitare la crescita territoriale”. Cogliamo l’occasione anche per chiedere all’illustre Assessore all’urbanistica del Comune di Salerno quali soluzioni l’amministrazione comunale, ed in particolare il suo ufficio, abbiano pianificato per risolvere le esigenze di mobilità delle migliaia di cittadini che andranno ad abitare in quei quartieri di periferia. La Cittadella giudiziaria, ad esempio, fu iniziata nel 2003, con una presunta spesa, finora affrontata, di oltre 72 milioni di Euro. Se fosse anche vero, come afferma il De Maio, che il cantiere è in attività (senza peraltro definire la data di consegna), perché qualcuno dovrebbe ritenere irriverente chiedere spiegazioni rispetto all’enorme spreco ottenuto in dodici anni di inutile cementificazione? Perché sarebbe solo propaganda, la perplessità di quest’apertura a distanza di oltre dodici anni dall’inizio dei lavori?“Il Fatto Quotidiano”, già oltre due anni fa, risuonava: “Salerno come Barcellona. Con un’unica differenza: il cantiere della cittadella italiana è fermo da anni. Bloccato nelle sabbie mobili della burocrazia e nei terreni melmosi della politica.”, rimarcando la differenza enorme in termini di spesa e di tempi tra due progetti dello stesso architetto, praticamente uguali. Inoltre c’è da dire che se il cantiere è aperto, questo lo si deve agli altri 26 milioni assegnati dal CIPE che si sommano ai precedenti e quelli che il Ministero della Giustizia dovrà pagare per gli arredi e l’informatizzazione. Ma come è possibile sprecare tutti questi soldi mentre la politica non si preoccupa di coloro che vivono con redditi sotto la soglia di povertà o addirittura senza alcun reddito? Le incompiute Salernitane non sono temi da campagna elettorale, ma pessimi esempi di soldi sprecati, di deturpazione dell’ambiente, di consumo del suolo e di pessima gestione del suolo pubblico. Finora l’unico che le ha rese motivo di campagna elettorale, attraverso le numerosissime inaugurazioni, è stato l’ex Sindaco De Luca. Vogliamo ricordare, ad esempio, il cantiere aperto da oltre quindici anni, dell’opera “Lungoirno”? Inaugurata più volte dall’ex Sindaco De Luca, spacciandola anche per un’arteria di oltre 5Km a dispetto dei reali 3,5Km, la Lungoirno sembra costata finora circa 50 milioni di Euro ed ancora non si intravede la consegna anche per la mancanza di un piano per l’organizzazione definitiva della viabilità che ne completi l’efficienza. Il riferimento, anche confuso, al pensiero Kafkiano, continuando l’ascolto dell’intervista dell’Assessore De Maio, fa sorridere perché associato ad un’opera per la quale, forse, il silenzio sarebbe stato, da parte sua, già un’eccessiva difesa ad un’amministrazione che spende circa 40 milioni di euro per una piazza che ha già spazzato via 4 mila mq. di spiaggia e 2 mila di mare e che vede tre inchieste aperte di cui una nei confronti di De Luca, dei componenti della Giunta, dei tecnici ed imprenditori accusati, a vario titolo, di falso in atto pubblico, peculato e turbativa d’asta. Anche per questa opera l’Assessore sciorina con fare sicuro la prossima chiusura dei lavori e non si preoccupa affatto che dal 2009, data di presentazione dell’opera ad oggi siano passati già sei anni e della piazza l’unica zona dissequestrata è quella in cui 12 pilastri sono collassati. Il Crescent è l’ultima perla che non può essere risparmiata in risposta al Tour delle incompiute. L’Assessore garantisce a breve la riapertura del cantiere per abbassare di 50 cm. l’opera, così come previsto dalla nuova autorizzazione paesaggistica che trasformò un parere negativo in uno favorevole da parte di una soprintendenza già ridicolizzata dal consenso-assenso con cui ha permesso l’inizio dell’opera nel 2009. Un mega condominio privato, non va dimenticato, di 90mila mq. in una delle zone più suggestive di Salerno, ha irrimediabilmente compromesso un paesaggio incantevole alle porte della costiera amalfitana. Questo purtroppo non interessa all’amministrazione che, anche per quest’opera, è rinviata a giudizio (grazie alla costituzione in giudizio dell’Associazione Italia Nostra) per reati che vanno dal falso in atti pubblici, alla lottizzazione abusiva, passando per l’abuso di ufficio. Ovviamente il tour non ha avuto modo di trattare tutte le opere incompiute di Salerno ma, oltre a quelle citate, ha documentato anche il solarium di piazza della Concordia, il ripascimento del litorale, il palazzetto dello sport (unica incompiuta riconosciuta dall’assessore De Maio nell’intervista di Telecolore!), la stazione marittima. Un impegno a tenere gli occhi bene aperti nella gestione del bene pubblico è avvenuto anche da alcuni candidati al Consiglio regionale della Campania che, a differenza di altri, hanno saputo mantenere fede alla promessa fatta rinunciando agli impegni privati per seguire questi cittadini a cinque stelle. Un ottimo esempio di lealtà che, purtroppo, in politica è ormai divenuta una rarissima qualità.