Sisma in Nepal: la fine del mondo!

di Rita Occidente Lupo

Nella giornata italiana di festa per il 70° della Liberazione, il dolore per i lontani nepalesi, stroncati dal sisma stimato il maggiore da 80 anni che la catena dell’Hymalaya abbia registrato. Due tremende e fortissime scosse di terremoto,  a distanza di 35 minuti l’una dall’altra, hanno colpito alle 11,56 ora locale (le 8.11 in Italia) il Nepal, causando almeno 1500 vittime; decine e decine i feriti e dispersi, la distruzione di siti archeologici e storici. Una valanga sull’Everest ha travolto il campo base, uccidendo almeno 18 persone.  Almeno 250 vittime, sotto la storica torre Dharahara a Kathmandu, ambita meta turistica, sbriciolatasi al suolo nei suoi nove piani. Al momento del sisma, tantissimi visitatori all’interno, che hanno vissuto attimi agghiaccianti, prima della sorte letale. Anche gli alpinisti che s’erano inerpicati sulla cima più alta del mondo, son deceduti senza possibilità di scampo. Mentre i soccorsi fanno a gara, per cercare di recuperare feriti sotto le macerie, chiuso l’aeroporto e feriti immediatamente trasportati nelle strutture sanitarie limitrofe. E’ la terza volta che viene colpita a morte la capitale del Nepal e mentre si corre ai ripari, dal pericolo delle repliche che continuano a spaccare la terra, dinanzi a danni incalcolabili, che hanno coinvolto anche l’India, la lotta contro il tempo, per cercare di liberare dalle macerie, quanti lottano con la vita!