4-2-3-1 e dubbi soltanto in difesa: Salernitana d’attacco con il Barletta

Maurizio Grillo

Tre indizi fanno una prova e, dopo le brillanti prestazioni con Benevento e Lupa Roma, sabato pomeriggio la Salernitana è pronta a scendere in campo con quel 4-2-3-1 che, sin ora, ha fornito ottime garanzie. La riflessione è inevitabile: c’è bisogno ogni volta che Pestrin sia squalificato per capire che i granata possono esaltare le proprie caratteristiche con questo schema iniziale, soprattutto perchè Moro può impostare liberamente il gioco senza limitare il suo raggio d’azione? Dopo aver lavorato su questo modulo per tutta l’estate con il precedente allenatore, la Salernitana durante il campionato è stata schierata nei modi più svariati: dal 4-3-3 con il falso centravanti al 3-5-2 che per buona parte del girone d’andata si è rivelato fatale per gli avversari, ma che sabato scorso non ha convinto nè la società, nè la tifoseria e che lo stesso allenatore ha bocciato dopo un primo tempo assolutamente inguardabile. “Con tutti i calciatori a disposizione, Menichini avrebbe optato per il 4-2-3-1 col Benevento?” una delle domande ricorrenti negli ambienti sportivi salernitani, laddove in tanti invocano una Salernitana maggiormente convinta dei propri mezzi e meno timorosa e rinunciataria, capace di imporre gioco e superiorità rispetto all’avversario di turno senza dover necessariamente subire lo schiaffo prima di reagire. Sabato, dunque, si torna al 4-2-3-1 e le scelte sono praticamente fatte soltanto dal centrocampo in avanti. In difesa, infatti, i dubbi persistono e saranno sciolti soltanto venerdì mattina nel corso dell’allenamento di rifinitura. Dinanzi a Gori agiranno sicuramente Colombo a destra (l’ex Reggina sembra leggermente in calo, ma resta tra i protagonisti assoluti del campionato) e Lanzaro al centro, al suo fianco Tuia è in vantaggio rispetto a Trevisan mentre a sinistra solito ballottaggio tra Bocchetti e Franco, con quest’ultimo leggermente favorito. In mediana ecco il tandem Moro-Favasuli, con l’ex Pisa elemento tatticamente imprescindibile e spesso autore di un lavoro oscuro, meno appariscente, ma tremendamente dispendioso ed efficace. In avanti toccherà a Perrulli, Negro e Gabionetta agire alle spalle di Caetano Calil, ancora una volta preferito agli scalpitanti Mendicino e Cristea. Torna in panchina anche Andrea Bovo: dal suo arrivo ad oggi, l’ex Padova raramente è riuscito a fare la differenza ed ha perso nuovamente posizioni nelle gerarchie dell’allenatore dopo l’opaca prova di Castellammare. Squalificato Pestrin ed infortunato Nalini, restano da valutare le condizioni di Alberto Bianchi.