Montalbino: a distanza di 10 anni nessun’ opera tutela territorio

A distanza di 10 anni, la frana che colpì la città di Nocera Inferiore resta ancora una ferita aperta. A causa di contorte e inconcludenti vicende amministrative la realizzazione degli interventi di mitigazione del rischio è ancora lontana dal realizzarsi, nonostante siano state stanziate da tempo importanti risorse finanziarie ma mai utilizzate. Oggi l’Arcadis ha finalmente affidato la progettazione di quegli interventi, ma il rischio è che si proceda con opere che rispondono a logiche vecchie ed inefficaci di difesa passiva del territorio. Per questo Legambiente chiede a amministrazione, ordini professionali e associazioni di fare fronte comune contro il rischio di sperare altre risorse e offrire finalmente alla popolazione le risposte che attende da tempo. Le proposte di Legambiente e dell’associazione Montagna Amica sono contenute nel dossier “Monte Albino dieci anni dopo la frana: gestire il rischio frana e valorizzare il patrimonio naturale. Storie, numeri e riflessioni sul dissesto idrogeologico”, presentato questa mattina a Nocera Inferiore da Giorgio Zampetti, responsabile scientifico di Legambiente; Giancarlo Chiavazzo, responsabile scientifico di Legambiente Campania; Luca Pucci, circolo Leonia-Legambiente Valle del Sarno; di Alessandro Franza di Montagna Amica e alla presenza del sindaco di Nocera Inferiore Manlio Torquato.“Finalmente apprendiamo che l’Arcadis ha affidato, dopo anni di ritardo, la progettazione degli interventi per le opere di difesa del territorio di Nocera Inferiore per un importo di oltre 6 milioni di euro – dichiara Giorgio Zampetti, responsabile scientifico di Legambiente -. Apprendiamo con favore questa notizia ma ora occorre invertire la tendenza che fino ad ora ha caratterizzato la gestione del post-emergenza in Italia. I cantieri da soli non bastano, sono interventi puntuali senza alcuna speranza di essere efficaci se allo stesso tempo non si lavorerà per mettere in campo un’efficace politica di gestione del territorio a 360 gradi. È per questo che chiediamo ad amministratori, ordini professionali, società civile, tecnici, esperti e cittadini di fare fronte comune, attraverso un processo di partecipazione concreto, nell’importante fase di progettazione degli interventi per avviare una discussione costruttiva per realizzare con serietà politiche integrate per investire sull’area di Monte Albino attraverso la riqualificazione, la corretta gestione del territorio, la prevenzione e conoscenza del rischio”. Il dossier vuole offrire un quadro d’insieme delle vicende legate al rischio frana nel Comune di Nocera Inferiore. Partendo dalla ricostruzione dell’evento del 4 marzo 2005, sulla base dei documenti scientifici disponibili, abbiamo voluto raccontare lo sviluppo delle vicende giudiziarie, i procedimenti tecnici ed amministrativi messi in campo, le nuove conoscenze sul rischio frana nella fascia montana e pedemontana di Monte Albino che sono state acquisite grazie agli studi effettuati in questi anni.