Salerno: Arcigay su dichiarazioni Bagnasco

Il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei afferma con forza, nella prolusione che apre i lavori del Consiglio permanente della Conferenza episcopale italiana, che “La teoria del gender edifica il transumano” chiedendo “un risveglio della coscienza individuale e collettiva”. E lo fa riprendendo una recentissima affermazione di papa Bergoglio che lo scorso sabato 21 marzo, in visita a Napoli, aveva definito le “teorie del gender” uno sbaglio della mente umana. Bagnasco lancia quindi un attacco contro chi intende “costruire delle persone fluide, che pretendano che ogni loro desiderio si trasformi in bisogno e quindi diventi diritto: individui fluidi per una società fluida e debole. Una manipolazione da laboratorio dove inventori e manipolatori fanno parte di quella ‘governance’ mondiale che va oltre i governi eletti e che spesso rimanda ad organizzazioni non governative che, come tali, non esprimono nessuna volontà popolare”.Un attacco violento e diretto, nello specifico, alle persone trans. Affermazioni raccapriccianti e lesive della dignità tantissime persone, che la chiesa cattolica non si accontenta però di tenere circoscritte nell’ambito delle cappelle e degli oratori, ma con le quali pretende di invadere il campo dei diritti civili che gli Stati laici hanno il dovere di garantire a tutti i cittadini. Ora, la “teoria del gender” non esiste. Nessuno, in ambito accademico, ha mai parlato di teoria del gender. Si tratta infatti di un’espressione, di un artificio retorico, inventato di sana pianta dai cattolici più conservatori e dalla destra più reazionaria tra la fine degli anni ’90 ed i primi 2000 per creare consenso intorno a posizioni sessiste e omofobe. In tal modo vengono strumentalizzati i gender studies, che si erano sviluppati negli anni 70/80 nel mondo anglosassone nell’ambito della cultura femminista. Il loro obiettivo era, semplicemente, quello di interrogarsi sul genere, per comprendere le modalità con cui, in diverse epoche ed in diversi luoghi, la società ha interpretato ed alimentato le differenze  ed i rapporti di potere tra il maschile ed il femminile per legittimare le disparità tra uomini e donne e, in successione logica, per negare il diritto di cittadinanza alle persone non eterosessuali. La scorrettezza e la pochezza intellettuale di una manipolazione di tale portata è davvero sconcertante, e ciò che è più grave è l’ingerenza con la quale la chiesa irrompe, servendosi di queste baggianate, in un campo che non le compete. Con questa clava, oltretutto, la chiesa  pretende irresponsabilmente di etichettare gli interventi di educazione alle differenze di genere e di orientamento sessuale nelle scuole italiane, volti al contrasto del bullismo omofobico e transfobico che è una delle piaghe che sconvolge le vite di migliaia di adolescenti, come pretesti per la divulgazione della fantomatica “ideologia del gender”. Questa deriva reazionaria e violenta della chiesa cattolica, a cui si accodano forze di estrema destra come Forza Nuova e Casa Pound, non ha nulla a che vedere con la cultura dell’accoglienza, e mostra tutta la disarmante incapacità di tradurre la dignità cristiana della “Persona” nella dignità laica del “Cittadino” in uno Stato di Diritto. Questa chiesa è fuori dalla modernità, è fuori dalla civiltà, fomenta odio, intolleranza ed esclusione, alimentando quello stesso virus che altrove sta producendo roghi e lapidazioni.

Ottavia Voza

Arcigay “Marcella Di Folco” Salerno