Salvini: la voce degl’italiani!

di Rita Occidente Lupo

Matteo Salvini, eurodeputato e giornalista sta avendo il coraggio  che molti non hanno: di dir ciò che pensa a voce alta! Sarà la politica, a dettargli quell’enfasi propria della Lega Nord, allorquando i toni focosi, prima di Maroni e poi di Bossi, rinverdirono non solo la Padania. Ancora sanguinante la cicatrice della ghettizzazione meridionalista, di quella spaccatura tra Nord e Sud, portata avanti dai fazzoletti verdi: gelati i polsi, di chi temette che una secessione italiana, potesse spegnere gli echi nazionalistici transitati per un’unità di tanti martiri. Ed oggi Matteo, da due anni a traghettare una Forza politica, decisamente incarnante i valori della destra di un tempo, a bucare lo schermo. Il personaggio mediatico del momento, che ogni tribuna ospita,  non desiste dalle sue battaglie contro immigrazione ed adozioni gay. Il suo parlare sta catturando consensi, perché in tanti a pensarla come lui, alla luce dei costanti sbarchi immigrati e dei rivoli di violenza che il Paese registra, per mano straniera. L’operazione Mare Nostrum, così enfatizzata, per offrire a rifugiati ed a vittime dell’odio senza frontiere, un nuovo asilo politico, a chi costretto a lasciare il proprio campanile per sopravvivere, j’e accuse verso Alfano. Lo straniero è diventato pericoloso, scomodo, da tenere a bada, perché  non “sicuro” per il Paese ospitante. Ovviamente, le eccezioni non fanno la regola, ma pur vero che alle note di solidarietà nostrana, non corrisposta gratificante cittadinanza acquisita. E se gl’immigrati, cavallo di battaglia da tempo, ora le coppie omo, in tema di diritti civili scalpitanti per le adozioni, altro punto forte, a tutela del minore. Salvini, alfiere di un’infanzia che non ha voce,  paladino di quelle fasce deboli, alle quali negato il diritto di scegliere, perché impossibilitate a farlo, se accettare o no di essere allevate in una famiglia, anzi da una coppia, non etero. In barba ad ogni pseudo emancipazione, il Leghista parla di diritti naturali, rivendica la valenza psicologica di un figlio, non collocato nel suo grembo naturale. “Matrimonio e adozione gay non sono un diritto umano. I bambini devono nascere e crescere come il buon Dio ha deciso, l’utero in affitto è bieco e volgare egoismo”. Senza preamboli, chiaro ed efficace, in barba ad ogni speculazione dialogica, parla d’ handicap che il minore acquisisce, nel momento in cui  cresce con genitori o un genitore gay. Chiaramente, nel momento in cui impazza nel Paese il dibattito sulle unioni civili omo, sulla loro trascrizione e va avanti la querelle tra Prefetture e pubblici uffici comunali, le sue dichiarazioni scatenano polemiche ulteriori. La materia incandescente, nel rivendicare il diritto naturale, di cui oggi sembra proprio che poco importi a chi decide a tutti i costi di forzare la stessa natura. Ed alterando lo stesso concetto di famiglia, che già annaspa in una crisi identitaria per la sua unità. Le idee di Salvini, comuni ad una buona fetta d’italiani, che ancora crede nel valore della procreazione responsabile e che si tappa nelle proprie dimore, per paura che il coprifuoco possa scattare non più soltanto al calar delle tenebre. L’Italia della vittoria, nel centenario del primo conflitto mondiale, con un panorama innaturale di problemi. Oggi, a questo Stivale così in fermento, tra una politica che tradisce le attese, rimandando lo spettacolo indecente di costanti alterchi tra gli alti scanni, di riforme che non mirano alla tutela e di corruzione che svuota le tasche, urge trovare quella pace a cui Papa Francesco invita con l’indizione di un anno giubilare, incentrato sulla misericordia. Accettazione dell’altro, comprensione degli ultimi, accoglienza dei poveri, rispetto per tutti, nella garanzia della vita umana da difendere a denti stretti! Riscoprendo la natura reale delle cose ed appellandole col vero nome, senza orpelli!