I mali d’Italia lavoro e salute, partiamo da qui!

Giuseppe Lembo

L’Italia non produce; non producendo, inevitabilmente è in crisi il lavoro e la mancata ricchezza che si fa sentire tragicamente nel sistema Paese, sempre più impoverito; sempre più dal futuro negato. La non – produzione causa ed effetto del non – lavoro, è il primo grave male dell’Italia. Il sistema Italia, pubblico e privato, è in grave crisi; sarebbe folle continuare a tenerlo in piedi nelle attuali condizioni fallimentari che non giovano a nessuno e soprattutto al futuro del nostro Paese. Approfittando della crisi, su cui bisogna intelligentemente intervenire al più presto, altrimenti sarà troppo tardi, considerate le condizioni ormai arrugginite e quindi scarsamente funzionali del sistema produttivo italiano bisogna, con il contributo allargato di tante nuove idee italiane, pensare ad un Progetto Italia, funzionale alla produzione italiana, nel rispetto della dignità del lavoro. Bisogna innovare e convertire intelligentemente e con il dovuto impegno tutto il vecchio della produzione italiana; tutto quel vecchio non rinnovato che tanto male ha fatto e fa all’Italia e soprattutto alla salute degli italiani con i tanti veleni che hanno ammorbato il suolo italiano ed hanno fatto ammalare gli italiani di tutte le età, bambini compresi, morti per colpa di quei criminali inquinatori d’Italia che, senza farsene scrupoli, hanno riempito il suolo ed il sottosuolo italiano di veleni con conseguenze disumanamente tragiche, per gli anni a venire in un’Italia mortalmente avvelenata. Occorre un nuovo sistema di produzione italiana; tanto, utilizzando al meglio e prima di tutto, le tante risorse italiane; tanto, con alla base un sistema di energie alternative da fonti rinnovabili, necessarie a ridurre il rischio di inquinamento e tutti gli attuali sprechi da fonti energetiche esauribili ed a caro prezzo. Bisogna in modo virtuoso, essendo le fonti energetiche, di rilevante importanza per la produzione e la vita italiana, pensare a quelle energie rinnovabili già attivate in tante parti dell’Occidente. Nel Progetto di una nuova Italia, insieme al lavoro, è assolutamente necessario, liberare soprattutto il Sud dalla malavita organizzata, ridando ai territori, la presenza dello Stato per troppo lungo tempo del tutto assente che ha costretto a piangere i loro figli per quell’indifferenza complice, assolutamente ingiustificata di chi doveva fare il proprio dovere e non l’ha fatto. Non deve, tra l’altro, succedere che l’uso-abusato dell’industria inquinante, si trasformi, in una vera e propria catastrofe per l’uomo non solo nel presente, ma sempre più gravemente, anche per quelli che verranno. Non deve essere consentito, soprattutto al Sud, così com’è stato fino adesso, l’uso-abusato delle risorse arrecando danni ad altri, sfruttando risorse naturali collettive, ossia di tutti, come avviene in tante realtà territoriali con cumuli di rifiuti, simboli del nostro falso progresso che, così com’è, è considerato utile solo per alcuni che, indifferenti per il reale pericolo per la salute, hanno egoisticamente assunto atteggiamenti negazionistici su di un pericolo purtroppo reale; su di un pericolo purtroppo vero. Tale, l’uso-abusato dell’amianto che, nel lontano 1992, per la sua pericolosità, con la legge 257 veniva messo al bando anche se, ancora oggi, siamo di fronte ad una legge fortemente disapplicata, con un altissimo prezzo in termini di vite umane, causate da un disastro ambientale colposo, responsabile di altrettanti omicidi colposi attribuibili agli egoismi umani della malasocietà italiana.  In Italia, per colpa degli uomini, le condizioni ambientali, con conseguenti gravi danni per la salute della gente, nel corso degli anni si sono fortemente aggravate. L’Italia non ha, purtroppo, saputo garantirsi né il lavoro, né la salute. Un dato allarmante ci dice che ben cinque milioni di italiani, di cui un milione composto da bambini, vivendo nei pressi di aree contaminate, corrono un più alto rischio di mortalità (4 – 5%).   Nel futuro, sempre più confuso, l’uomo avrà di fronte scenari veramente tristi. È assolutamente importante ridurre al minimo i guasti ambientali; molte delle malattie che oggi colpiscono la vita dell’uomo oltre ad essere legate a fattori genetici sono intimamente collegate a devastanti fattori ambientali, la cui contaminazione può essere a tal punto nociva da danneggiare gravemente anche il cervello e/o il feto di un bambino che così, può nascere con malformazioni che ne segneranno disumanamente il corso della vita, che, per tutti i mali che si porta dentro, si tratta di una vita negata, il frutto di un fare umano egoisticamente sbagliato; egoisticamente basato sul tradimento umano di uomini caini, gli uni contro gli altri armati. Salute e lavoro sono due aspetti interagenti della vita umana-  Non ci può essere assolutamente sviluppo economico e quindi lavoro, senza un ambiente salubre che esclude l’inquinamento ambientale, con veleni diffusi che uccidono la natura e l’uomo che la abita, senza saperla rispettare.