Napoli: 8 marzo, Coisp quello che le donne (non) dicono in Polizia!

La giornata internazionale della donna, è più comunemente definita festa della donna per ricordare le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne contro ogni discriminazione e violenza. La segreteria regionale del sindacato di polizia Coisp guidata da Giuseppe Raimondi ha divulgato un comunicato stampa, a firma della responsabile regionale alle pari opportunità Mariarosaria Pugliese, con il quale sottolinea le numerose difficoltà cui si imbattono le donne nel mondo lavorativo in particolare nelle forze di polizia. “Le donne in Polizia – commenta la sindacalista regionale del Coisp Mariarosaria Pugliese guidano volanti ed elicotteri, dirigono commissariati e squadre mobili, sono medici e tecnici, molte sono atlete di successo e hanno preso medaglie e vinto campionati anche in discipline tradizionalmente “riservate” agli uomini. Le donne in Polizia svolgono il loro lavoro con forte motivazione, professionalità e competenza. Entrate in Polizia nel 1959 nel vecchio “Corpo femminile” inizialmente avevano “solo” compiti dedicati alla tutela dei minori. Nel 1981 il nuovo ordinamento dell’amministrazione della Pubblica Sicurezza (legge 121) ha previsto ufficialmente la pari opportunità di carriera tra uomini e donne. Le donne che vestono la divisa si impegnano in ruoli importanti, ma cercando di trovare il giusto equilibrio tra la carriera e la vita privata. Non sempre è facile però. A volte le mamme poliziotto devono combattere con qualche senso di colpa nei confronti dei figli, ai quali vorrebbero dedicare più tempo. Essere “poliziotte” non significa rinunciare al ruolo di mamme, certo è che risulta estremamente complicato quotidianamente tenere insieme affetti, famiglia, lavoro, e noi donne della Polizia di Stato questo lo sappiamo bene, se poi si considerano i rischi che si corrono nell’espletamento del nostro lavoro, allora è proprio il massimo; ma NOI anche con difficoltà riusciamo a far tutto! Questa data così particolare – continua Pugliese – potrebbe apparire forse un po’ scontata ed anacronistica, invece deve far riflettere su quanto negli anni è stato fatto e su quanto in effetti c’è ancora da fare. Noi donne “moderne” abbiamo una grande responsabilità sia  verso le donne del passato che hanno duramente lavorato per liberarsi da una schiavitù intellettuale , che verso le donne del futuro che si aspetteranno da noi il riscatto da ogni servilismo, è ora il tempo di lavorare per non vanificare il lavoro passato e per non arrestare il processo verso un futuro fatto di libertà  ma soprattutto di parità. E’ qui che nasce il pensiero di quest’iniziativa “quello che le donne (non) dicono”, un modo per raccontarci di noi e delle nostre esperienze che hanno caratterizzato l’espletamento di questa peculiare professione a volte così difficile ma allo stesso tempo ricca di soddisfazione,  da noi svolta con dedizione e professionalità. Un ringraziamento particolare a tutte voi che numerose avete aderito all’iniziativa e avete permesso ciò; non è stato possibile inserire per questioni di spazio tutte le vostre testimonianze di vita vissuta, ma vi assicuro che sono tutte ricche di emozioni che testimoniano ciò che una DONNA della Polizia di Stato vive quotidianamente. In appendice alcune delle numerose osservazioni pervenute alla segreteria regionale del sindacato di polizia Coisp.