Eboli: ICATT premiato per progetti e volontariato

Per il secondo anno consecutivo la Casa di reclusione di Eboli si aggiudica il premio “ Persona e Comunità – i Migliori progetti nell’ambito della Pubblica Amministrazione e del Volontariato” per la sezione “apprendimento e formazione” con la seguente motivazione: “Progetto di formazione ad impronta artistico-culturale di inclusione sociale, orientato al recupero e reinserimento nella società di detenuti tossicodipendenti. Attraverso i processi di rappresentazione teatrale mette in atto un buon procedimento educativo di recupero centrato sulle problematiche soggettive”.“L’ Attribuzione del premio alla Casa di Reclusione di Eboli” –  è stato sostenuto dal Presidente dell’ Associazione Italiana Formatori nel corso della premiazione avvenuta a Torino – da parte del  il comitato scientifico che ha curato la selezione delle numerosissime candidature “è il riconoscimento del lavoro fatto dalle molteplici api operose di baconiana memoria che fortunatamente ancora sono presenti presso la nostra Pubblica Amministrazione”. In sintesi il progetto premiato ha ad oggetto una complessa e completa attività  teatrale che  prevede il coinvolgimento a 360 gradi dei detenuti con la costituzione della compagnia teatrale “Le canne pensanti”, il suo impegno nell’annesso laboratorio di scrittura creativa, l’allestimento e la messa in scena delle relative pieces con la creazione di costumi e scenografie. Alla già intensa produzione che ha realizzato la scrittura e la messa in scena delle seguenti opere: “Un sogno di libertà. Da Garibaldi al Brigantaggio: la questione Meridionale vista dalla parte dei vinti”; “un Angelo venuto dal mare” vita e morte di Angelo Vassallo, sindaco di Pollica assassinato per il suo impegno; “La Divina Galera: viaggio dagli inferi alle stelle, nel mezzo del cammin di Malavita”; “Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori” (omaggio a Fabrizio De Andrè”);  la rievocazione storica di “Ana de Mendoza de la Cerda”, principessa di Eboli, che ha abitato il Castello Colonna sede dell’ Istituto Penitenziario fatta rivivere in un’atmosfera cinquecentesca attraverso una precisa ricostruzione storica, si sono aggiunti gli spettacoli tratti dalla tradizione come “La Cantata dei Pastori” , “La gatta Cenerentola” e “Omaggio a Troisi” oggetto di una complessa e completa rassegna teatrale che ha visto un numerosissimo pubblico. L’ultimo lavoro può definirsi un vero e proprio “colossal” per il coinvolgimento di ben 20 detenuti che porteranno in scena l’opera da loro scritta “Diversamente Italiani: Briganti, Emigranti Terroni”. L’importanza dell’ attività è da ricercare nel fortissimo coinvolgimento dei detenuti non solo mediante l’indiscussa valenza terapeutica del teatro, ma soprattutto mediante le ricadute pratiche che l’attività si è imposta e che ha realizzato: dalla scrittura alla messa in scena si è passati alla produzione ed alla pubblicizzazione degli spettacoli che, numerosi, sono stati dati, come già detto, anche all’esterno facendo conoscere una realtà che realizza concretamente la promozione umana e culturale delle persone che le vengono affidate. Indiscusso punto di forza di tutta l’attività è la totale assenza di costi a carico dell’amministrazione: il laboratorio sostanzialmente autogestito si avvale, infatti unicamente del supporto, oltre che degli operatori interni fra cui lo stesso Direttore, Rita Romano che ha ostinatamente voluto tenere in piedi tael tipo di attività,  di una nutrita schiera volontari.