Contursi: “Terre delle oasi” prodotti made in Sele-Tanagro Monti Eremita Marzano

“Produrre in un’area protetta, non è una penalizzazione come troppo spesso si è portati a ritenere, ma rappresenta una straordinaria opportunità per le aziende agricole”. Lo ha affermato l’architetto Maria Gabriella Alfano, presidente dell’Ente Riserve Naturali Foce Sele–Tanagro Monti Eremita Marzano, dopo un’affollata riunione presso il Municipio di Contursi per avviare un percorso di strategia di promozione e commercializzazione dei prodotti delle aziende agricole biologiche che hanno le loro sedi all’interno dell’Ente Riserve Foce Sele Tanagro e Monti Eremita Marzano. L’incontro è stato reso possibile da una sinergia tra l’Ente e il Wwf, e ha visto la partecipazione di Antonio Canu, naturalista e giornalista, responsabile delle oasi del Wwf, e di Fernando Di Fabrizio,  presidente di Terre dell’Oasi, la cooperativa che distribuisce in Italia i prodotti agricoli biologici delle oasi Wwf Italia. Si è partiti dall’esperienza del marchio “Terre delle Oasi”, che commercializza prodotti della terra tramite il Wwf all’interno dei circuiti Ikea e Coop. Il network Terre delle Oasi ha rilevato però una sproporzione tra domanda e offerta, soprattutto nel settore della produzione di olio extravergine di oliva, cereali e legumi. Di qui la richiesta a Federparchi di coinvolgere nel progetto anche le aziende agricole biologiche che svolgono la loro attività all’interno di aree protette. Sfruttando la qualità ambientale collegata alle produzioni agricole, i prodotti di queste terre saranno immessi nella filiera nazionale già attiva.  L’olio extravergine, i cereali, i legumi e tutti gli altri prodotti biologici dell’area protetta saranno commercializzati aggiungendo al marchio del produttore quello di “Terre delle oasi”. Le aziende del territorio hanno risposto positivamente alla “chiamata” della presidente Alfano, sottolineando come l’ampliamento e la diversificazione dei mercati di riferimento costituisca una straordinaria opportunità per l’agricoltura biologica e di qualità, in un momento in cui la dinamica dei consumi, fortemente stagnante negli ultimi due anni, dà piccoli ma significativi segnali di ripresa.