Capaccio Paestum: Voza su esondazione Sele

Anche quest’anno il nostro territorio, vicino al Sele, è stato colpito dall’ennesima esondazione ed intanto i progetti presentati dai Consorzi di  Bonifica di Sinistra e Destra Sele non trovano, in una Regione sorda ed assente, una risposta finanziaria adeguata a tutelare l’incolumità delle famiglie e delle aziende agricole, florofrutticole e zootecniche. Esprimo la mia profonda rabbia ed amarezza siccome siamo stati lasciati soli ad affrontare l’emergenza sin dalle 16.00 di stasera mediante l’attivazione del Centro Operativo di Capaccio  ed abbiamo attivato il nucleo di protezione civile comunale, i volontari e la CRI sezione di capaccio Paestum. Solo alle 22.00 abbiamo avuto l’intervento di supporto di un nucleo di Vigili del Fuoco nonostante, sin dalle 18.00 in poi, avessimo richiesto il sostegno alla centrale operativa della regione Campania ma inutilmente. Ribadisco la mia profonda rabbia ed amarezza e senso di impotenza mia personale e della amministrazione comunale  in quanto, pur non avendo nessuna responsabilità e competenza, sentiamo il dolore dei nostri concittadini. E’ vergognoso che le autorità ed organi competenti, in primis la Regione ed il genio civile, facciano poco o meglio niente, per risolvere i problemi degli argini e dell’alveo. Dopo anni di totale immobilismo ho voluto fortemente porre la questione Sele all’attenzione della Prefettura, della Regione e del Genio Civile  con incontri e riunioni Abbiamo finalmente dei progetti di messa in sicurezza adottati dai due Consorzi di Bonifica,  chiedo con forza che vengano finanziati dalla regione Campania, superando le beghe della burocrazia e dei signori del NO ad ogni costo, che frenano ogni iniziativa. La Giunta adotterà immediatamente le misure per la dichiarazione dello stato di calamità e il ristoro dei danni nonché la proposta di sospensione e proroga dei tributi comunali. Chiedo  ai cittadini di sostenere la mia azione nei prossimi giorni con iniziative di protesta ferma e forte, siamo stanchi dell’immobilismo della Regione che deve assumersi le proprie responsabilità.