Per costruire il futuro italiano al primo posto la moralità e la legalità

Giuseppe Lembo

In Italia si rinnova da un tempo indefinito, un vizietto antico; è quello di risolvere o almeno far credere di risolvere, i suoi problemi giocando alle elezioni, considerate un vero e proprio toccasana per uscire dai guai che, così facendo, non vengono risolti, ma solo trasferiti sine die. Purtroppo la classe politica italiana con l’attesa delle urne vuole colmare il vuoto assordante dell’azione che non c’è e che non essendoci, fa tanto male al Paese al presente ed in prospettiva al futuro sempre più negato. E così l’Italia non gode di una politica capace di produrre le necessarie garanzie al Paese; l’instabilità politica aggrava tutti i mali d’Italia. Che fare per mettere ordine nel disordine di questa mala Italia? È ormai una necessità non più rinviabile, cambiare il corso al sistema Italia; un sistema in difficoltà, per molti suoi aspetti bloccato e che attende, così come necessario, quei profondi cambiamenti, solo promessi, ma mai realizzati.

È un’inderogabile necessità dell’umanità italiana darsi un nuovo corso di vita; tanto, nella direzione giusta e così come richiesto dal nostro tempo dov’è in atto la grande sfida dell’uomo tecnologicus del XXI secolo; un secolo dove innovare è un vero e proprio obbligo di vita per tutti.

Per l’Italia, oltre a tutte le situazioni proprie del tempo in cui viviamo è, tra l’altro, una necessità vitale superare le sue tante anomalie che ne rendono difficile il cammino di un Paese, fortemente compromesso dal male uomo, che da noi è assolutamente bravo a pensare ed a fare male, con grave danno per se stesso e per gli altri, rendendo così sempre più difficile il vivere insieme, un’arte antica per la quale è assolutamente necessario essere oggi capaci di azioni solidali, più che mai utili al fine di quel bene comune che deve essere per l’uomo il primo fine del proprio vivere sulla Terra, non solo e tanto per se stessi, ma anche e soprattuttoagli altri, in quanto uomini con cui dover saggiamente vivere insieme.

Il futuro deve essere costruito, avendo al centro l’innovazione; avendo, un modello di vita con al centro l’uomo protagonista nel processo di interazione tra mondo reale e mondo virtuale.

Anche l’innovazione italiana ha alla base questi processi assolutamente obbligati.

Non si può pensare ad un’innovazione del mondo reale, senza un diretto collegamento con il mondo virtuale; l’insieme, deve avere come risultato utile per il vivere umano del nostro tempo, l’innovazione di prodotto e di processo; rappresenta in sé la forza del cambiamento per crescere insieme, garantendo non solo il diritto umano alla vita, ma anche percorsi di vita di qualità per un buon vivere dell’uomo sulla Terra.

Al primo posto, per tutto questo, ci deve essere la saggezza; ci deve essere l’uomo saggio con il suo patrimonio di conoscenza e di saperi antichi, un tesoro assolutamente insostituibile per camminare insieme, utilizzandolo al meglio per fini utili all’uomo e mai contro l’uomo. L’innovazione del mondo reale in diretto collegamento con quel mondo virtuale, è oggi la faccia nuova della vita dell’uomo in ogni angolo della Terra; ha influenzato tutto di sé, mettendo sempre più spesso, inopportunamente in ombra il mondo reale a tutto vantaggio del mondo virtuale.

Ma torniamo alla vita di casa nostra dove, sebbene è in forte crescita il processo di innovazione con il virtuale che la fa da padrone, abbiamo gravi problemi di lunga data, tutti ancora da risolvere; tanto, con grave danno per quella normalità di vita che assolutamente non c’è da noi, in quanto,  siamo un Paese anormale, che non sa garantire una vita di normalità e di legalità per tutti, con un fare di arroganti e disumane prepotenze dei più forti nei confronti dei più deboli, costretti a subire le prepotenze fortemente immorali ed illegali di chi, da padrone, prevaricando i diritti degli altri, pensa di poter imporre come diritti, le proprie arroganti prevaricazioni umane.

Le conseguenze di tali inopportuni e disumani comportamenti provocano gravi danni al vivere normale del nostro Paese, cancellando tra l’altro, sempre più, anche il diritto universale alla dignità umana, un diritto che appartiene agli uomini della Terra e che nessuno e per nessuna ragione deve sentirsi autorizzato a toccare, cancellandolo; annullandolo, come se si trattasse di un’inutile e capricciosa appendice delle regole che sono alla base del buon governo della vita degli uomini sulla Terra.

In Italia il diritto universale alla dignità umana è, purtroppo, un diritto sempre più cancellato; sempre più negato.

Chi governa sgovernando questo nostro Bel Paese, non si occupa e preoccupa della gente, per garantire, così come si conviene, la dignità di uomini; niente di tutto questo.

Tutto questo è assolutamente secondario, se non del tutto cancellato dagli orizzonti italiani disumanamente tristi, in quanto orizzonti contro l’uomo indifferenti al bene comune, verso cui c’è, purtroppo e sempre più, il massimo dell’indifferenza umana. A governare sgovernando le sorti di questo malcapitato Paese è una politica del niente egoisticamente sostenuta dai poteri forti, indifferenti alle sorti della gente e da una schiera infinita di tecnocrati, di boiardi di Stati e di una burocrazia miopamente avvitata su se stessa e pronta a svolgere il proprio ruolo giullaresco di supporto alla politica dei governanti padroni, alleati di ferro nella difesa sine die dei propri privilegi, pagati a suon di lacrime e sangue da quel popolo italiano, maledettamente ridotto a condizioni di non poter vivere, ad un punto tale da spingere tanti italiani disperati, ad uscire di scena, togliendosi la vita con un atto infame che sa più di omicidio di Stato che di suicidio.E così lo Stato italiano che proprio non sa garantire la vita dei suoi cittadini, pur attingendo a piene mani dalla ricchezza italiana prodotta dalla gente d’Italia che lavora, a tutto beneficio dei tanti parassiti di un sistema Paese, assolutamente infame, addirittura istiga tanti cittadini disperati a togliersi la vita, essendo stati abbandonati a se stessi e senza quella solidarietà ormai cancellata dell’insieme italiano, non più parte delle virtù di un popolo alla deriva che è ormai stanco di tutto e per tanti, della stessa vita che, stando così le cose, non ne vale proprio la pena, continuarla a vivere. Perché in Italia siamo in queste condizioni? Prima di tutto, per una condizione diffusa di immoralità e di illegalità. L’etica, la morale che è necessaria al buon governo dell’insieme umano, sono beni dell’anima ormai cancellati dalla vita degli italiani, dove la prima virtù, in questo inizio del secolo e del millennio, è quella di un fare disonesto a tutto danno dei diritti della gente, assolutamente calpestati in nome di un potere che pensa solo a se stesso; solo ai privilegi acquisiti e da conservare con il fine di vivere bene, nonostante che gli altri piangono.

E così, torna di grande attualità il problema della moralità e della legalità.

Un Paese, così come è il nostro, con una immoralità ed illegalità diffusamente parte del proprio sistema di vita, è un Paese dal futuro negato.

Le conseguenze della tragedia Italia, se chi deve rinsavire non rinsavisce, se chi deve agire saggiamente non sa essere saggio, saranno la fine di un disastro annunciato soprattutto per il futuro delle future generazioni, a cui egoisticamente stanno cancellando tutto della loro vita, non ultima la speranza di un mondo umanamente migliore, con il diritto universale per ciascuno, di poter conservare la dignità umana, un diritto ormai negato agli italiani del presente e soprattutto del futuro; tanto insieme alla moralità ed alla legalità, azzerate dagli scenari di un Paese sempre più senza futuro che vive maledettamente di solo presente.