Campania: Ance, bandi di gara nel 2014

I bandi di gara per lavori pubblici in Campania nel corso del 2014 sono stati 2.640, per un importo complessivo di 3 miliardi e 413 milioni di euro, con un incremento record in termini di variazione rispetto al 2013: +106,3% per gli importi; +98% sotto il profilo del valore assoluto. Tra le regioni meridionali rientranti nell’Obiettivo Convergenza la Campania fa segnare gli incrementi più alti, triplicando la percentuale in ascesa della media-Italia (+30,4%). In questa graduatoria – elaborata dal Centro Studi ANCE Salerno sulla base di dati ANCE nazionale – subito dopo la Campania si colloca, per la crescita dell’importo complessivo dei bandi, la Puglia: +57.3%, 1 miliardo e 635 milioni. Seguono la Calabria (1 miliardo e 221 milioni, +28,1%) e la Sicilia (1 miliardo e 287 milioni, ma -14,4%). Anche dal punto di vista del numero di gare espletate è la Campania a capeggiare questa classifica (2.640, +98,0%). Alle sue spalle: Calabria (1.525, +55,5%); Sicilia (2.289, +36,5%); Puglia (1.449, +30,8%).

Va evidenziato – spiegano gli analisti del Centro Studi ANCE Salerno – che i tassi percentuali relativi all’aumento dei bandi di gara per variazione di importi di Campania, Puglia e Calabria superano nettamente la media Italia (18,3%), e solo la Sicilia si posiziona a grande distanza (-14,4%). Sotto il profilo del valore assoluto delle gare tutte le regioni superano il tasso di crescita del 30,4% della media Italia. Se si considera, invece, l’incidenza degli importi complessivi delle gare nelle regioni considerate sul totale Italia, la Campania si attesta al 17,2%; la Puglia all’8,2%; la Calabria a 6,1%; la Sicilia al 6,5%. Il Sud complessivamente al 47,1%.

Nell’ambito della macroarea meridionale, sempre per quanto concerne gli importi complessivi delle gare, la Campania ha assunto una posizione predominante, con un tasso di incidenza pari a 36,5%. Scendendo nel dettaglio dei numeri assoluti delle gare, la Campania incide per il 16,8% sul totale Italia; la Puglia per il 9,2%; la Calabria per il 9,7%; la Sicilia per il 14,5%. Il Sud per numero di gare espletate nel 2014 ha pesato per il 60,4% sul totale Italia. Va, infine, aggiunto che la Campania anche sotto il profilo del numero assoluto di gare ha inciso di più (27,8%) rispetto alle altre regioni sul totale riferito al Sud. Nel 2014 a livello nazionale – secondo il monitoraggio ANCE/Infoplus – sono stati pubblicati 15.755 bandi di gara per lavori pubblici per un importo complessivo di quasi 20 miliardi di euro. Rispetto al 2013 sono stati posti in gara quasi 3.700 bandi in più per un corrispettivo in valore di 3 miliardi di euro: +30,4% in numero e +18,3% per importo. Ma il risultato positivo del 2014 viene dopo una serie di forti cali: negli ultimi due anni le flessioni in valore si erano attestate al 29,5% nel 2012 e all’8,7% nel 2013. Una grande spinta all’incremento del valore delle gare nel 2014 è da attribuirsi all’azione delle Ferrovie dello Stato che, in seguito all’approvazione dello “Sblocca Italia” ha avviato la realizzazione di programmi di manutenzione straordinaria. La crescita dei bandi nel 2014 coinvolge maggiormente stazioni appaltanti come Comuni ed Anas, oltre che, come già detto, le Ferrovie dello Stato. La crescita dei bandi di gara si concentra principalmente nel Sud ed in misura contenuta nel Centro, mentre al Nord si è configurata ancora una riduzione nell’importo. Nel 2014 complessivamente il Sud si è attestato ad un +37% in valore e ad un +43,5% per numero di pubblicazioni rispetto al 2013. Tra le cause che hanno generato l’aumento dei bandi di gara rientrano l’allentamento del Patto di Stabilità Interno a favore degli investimenti degli Enti locali per 1 miliardo di euro; l’accelerazione delle spesa dei Fondi Strutturali UE; misure governative (a partire dalla seconda metà del 2013) a favore delle Ferrovie dello Stato e dell’Anas.

IL COMMENTO DEL PRESIDENTE ANCE SALERNO ANTONIO LOMBARDI: «BENE L’ACCELERAZIONE DELLA SPESA, MA APRIAMO I CANTIERI»

 

«I dati relativi ai bandi per lavori pubblici in Campania – ha dichiarato il presidente di ANCE Salerno, Antonio Lombardi – vanno accolti senza dubbio in maniera positiva. L’azione congiunta di misure governative fortemente richieste dall’ANCE come, per esempio, l’allentamento del Patto di Stabilità Interno a favore degli investimenti degli Enti locali (Legge di Stabilità 2014), e di misure di accelerazione della spesa dei fondi UE da parte della regione Campania, hanno prodotto un evidente nuovo contesto nel settore dei lavori pubblici. È altrettanto chiaro, però – ha continuato Lombardi – che ancora non è percepibile sui territori l’impatto in termini di immissione di liquidità nel tessuto della filiera dell’edilizia. La tempistica delle procedure amministrative continua a penalizzare fortemente il processo indispensabile di apertura dei cantieri. I numeri del settore edile stanno a testimoniare che non è in atto la ripartenza dopo un lungo periodo di crisi. Al contrario le imprese devono ancora fare fronte alla carenza di opportunità di lavoro».

«È per tale motivazione – ha concluso il presidente di ANCE Salerno – che diventa indispensabile accelerare non solo le procedure di spesa, ma i percorsi tecnico-amministrativi alla base di tempi celeri per l’avvio dei lavori finanziati».