Fisciano: Ateneo, convegno “Guerra, violenza e mobilitazione politica nel Mezzogiorno risorgimentale”

Studiosi del Risorgimento italiani e stranieri si sono dati appuntamento all’Università di Salerno per discutere, i prossimi 26, 27 e 28 gennaio, di Mezzogiorno nella storia dell’unificazione italiana. In particolare, gli storici si confronteranno sulla funzione svolta dalla guerra e dalla violenza politica nei processi che hanno condotto all’Italia unita, un tema attualissimo sia dentro che fuori il mondo accademico. La guerra e la violenza politica sono al centro di un numero crescente di dibattiti e studi storici. L’interesse delle scienze sociali è cresciuto per la stringente attualità di questi argomenti, rinnovando le ricerche sul XIX secolo. La guerra è stata un aspetto ineliminabile dei processi politici che condussero alla nascita delle società moderne poiché, nei contesti europei ed atlantici, gli stati nazione e i regimi liberali si affermarono spesso attraverso guerre interstatali e civili, conflitti sociali e regionali. La prospettiva della guerra e della violenza offre uno strumento interpretativo per indagare anche il caso italiano e la vicenda meridionale. In questa direzione, la complessa storia dei conflitti che portarono alla Unificazione italiana e alla distruzione dei vecchi stati della penisola pone ancora problemi importanti. Il seminario vuole proporre un confronto su questo terreno, analizzando il ruolo della guerra, della violenza e della mobilitazione politica nel Mezzogiorno tra il 1820 ed il 1870, verificando questo paradigma senza negare altri importanti processi istituzionali, diplomatici, sociali. Nel corso delle sessioni verranno sottoposti al confronto e discussi esclusivamente studi e ricerche in corso, non ancora pubblicati. Il seminario è stato organizzato dal Dipartimento di Studi Umanistici – Sezione di Studi Storici, dal Dottorato di Ricerca in Studi Letterari, Linguistici e Storici e dal Dottorato di Ricerca in Italianistica dell’Università di Salerno, col patrocinio della Società Italiana per lo Studio della Storia Contemporanea (SISSCO), della Società Salernitana di Storia Patria e del Seminario Permanente di Storia e Storiografia, e col contributo dell’A.Di.S.U. Salerno.