Potenza: San Carlo, chirurgia robotica, rimossi 2 tumori cavo orale con il Da Vinci

 Negli ultimi giorni, sono stati effettuati al San Carlo due interventi per tumori al cavo orale, con ottimi risultati, adoperando il robot Da Vinci. È un salto di qualità per l’ Otorinolaringoiatria dell’ospedale di Potenza che corona mesi di intensa attività. Dal mese di Marzo, l’equipe del reparto, guidata dal primario Lorenzo Santandrea, ha cominciato ad intervenire su alcune patologie interessanti il distretto cervico-facciale, servendosi del robot. In particolare, il “Da Vinci” è stato utilizzato nella Chirurgia delle OSAS (Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno), patologia che riveste notevole importanza sulla qualità della vita del paziente, poiché i soggetti affetti vanno incontro ad apnee notturne.“Il beneficio di questo avanzato tipo di chirurgia – spiega il primario – sta nel fatto che l’intervento diventa meno demolitivo, riportando gli stessi risultati della chirurgia tradizionale. La Robotica, servendosi di una tecnica mininvasiva, garantisce estrema efficacia agli interventi e una migliore qualità di vita del paziente. Fondamentale anche la riduzione del tempo di degenza che dimezza e i disturbi del post-operatorio che si riducono, assicurando le dimissioni del degente in tutta tranquillità.”A un anno dall’avvio delle attività di Chirurgia Robotica, frutto del partenariato tra la nostra Urologia con il Regina Elena di Roma e della generosa collaborazione del professor Gallucci, sono quattro le aree cliniche interessate (Urologia, Chirurgia Generale, Otorinolaringoiatria e Ginecologia), che dopo una prima fase di training on the job, hanno iniziato ad operare autonomamente, incrementando rapidamente anche la complessità degli interventi. L’impiego del “Da Vinci” ha permesso tre interventi in Ginecologia con la single-port, la procedura che consiste nell’accesso unico dall’ombelico, su due sessantenni e un’ottantenne. Con questa tecnica, alle pazienti operate con successo per carcinoma all’endometrio (il corpo dell’utero), “è stato risolto significativamente il problema delle cicatrici rispetto al tradizionale intervento con quattro accessi – spiega Sergio Schettini, direttore del Dipartimento Donna e Bambino – poiché per la mano umana lavorare da un unico accesso risulta faticoso e innaturale”. Mentre i programmi prevedono in breve tempo l’attivazione della chirurgia toracica, il primario di Chirurgia Generale Nicola D’Alessandro ha anche lui sottolineato i vantaggi della chirurgia robotica: “c’è maggiore comfort e massima riduzione dell’invasività e dell’aggressività verso il paziente anche in procedure di notevole complessità. Per il chirurgo è come avere testa e braccia all’interno del corpo del paziente con un ingombro di sonde di 8 millimetri di diametro e con una precisione e una fermezza del gesto che vanno al di là di ogni possibile sforzo umano”. L’obiettivo del primario è quello di organizzare per Marzo 2015 un convegno sull’esperienza maturata al San Carlo.