Baronissi: in mostra la pittura della luce di Sabato Catapano

Rita Occidente Lupo

Lui, Sabato Catapano, il cinema se lo porta dentro. Con quella sete di luci e volti, che hanno accompagnato un ampio spaccato della sua vita. E che l’hanno forgiato all’arte del colore, riuscendo a creare effetti cromatici, palpitanti di vita. Nel periodo natalizio, in una Baronissi illuminata da luci artistiche, che emulano quelle metropolitane, nella Scuola Media “Villari” con circa 20 tele, realizzate con le tecniche più disparate: china, gessetti, pennarelli, smalti, per giocare con la materia stessa, in astratti voluttuosi, che sembrano lasciar fluire il tempo, senza fretta di fermarlo. E così l’azzurro, offre la fruizione del sepolcro di Cristo, rimandando al tema della resurrezione cristiana. La doppia prospettiva delle opere, al riverbero della fonte luminosa, che offre altre letture. Arte in libertà, al seguito di pensieri talvolta in fuga dalla realtà, tal’ altra scomposti nell’etere. “Ciò che amo è la sequoia, la savana- rivela l’artista- che trova nella mia esperienza cinematografica, linfa vitale. Gigi Magni, Zeffirelli, Del Monte, Ricceri, Priori, grossi nomi che mi hanno dischiuso un percorso. Come i bozzetti che realizzai per Giacomo Manzù.” Tante le collettive e le personali di Catapano, che gli hanno tributato sempre grandi successi di critica. In Francia, a Saint Etienne e nella Loira, due location privilegiate. Nel tempo, dal primordiale amore verso l’arte di Giorgione, il passo allungato, nel filtrare “La tempesta” e nel ridurne il ricordo, essenzializzando l’esperienza cromatica. Infatti, è proprio dall’autonomia che sa far tesoro di quanto la vita gli regala attimo dopo attimo, lasciandogli la gioia di saperne cogliere le sfumature, per coagularne emozioni. La mostra che chiuderà battenti il 7 gennaio 2015, ha avuto come madrina in apertura la docente AnnaMaria Maio.