L’altro Matteo

Angelo Cennamo

Quando la Lega Nord rimase invischiata nelle beghe familiari del trota e nella gestione (quantomeno) incauta del suo cassiere Belsito, in pochi immaginarono che il movimento di Umberto Bossi – che della purezza e della legalità della razza padana ne aveva fatto un distintivo politico – potesse rinverdire ( il colore verde è quanto mai appropriato) i fasti dell’ultimo decennio, anni in cui i lumbard dominavano le Regioni del Nord a braccetto col Cavaliere. Anzi, più di un giornale di quel partito ne annunciò il mesto trapasso alla storia, viste anche le percentuali da prefisso telefonico alle quali le camicie verdi si erano ridotte negli ultimi tempi. Lasciare al giovane Salvini la decaduta leadership del fondatore e il gravoso compito di risalire la china contro ogni pronostico, sembrò allora quasi un modo per scaricare sull’ultimo arrivato una brutta rogna o gatta da pelare che dir si voglia. In realtà, la sfida del nuovo segretario un lato positivo ce l’avrebbe pure avuta, quella cioè di gestire la dubbia ripresa senza patemi d’animo, avendo ormai la Lega toccato il fondo e forse un punto di non ritorno. Le cose, come sappiamo, sono andate diversamente. Salvini oggi non solo ha triplicato i consensi del partito che gagliardamente amministra, ma è diventato addirittura il politico più richiesto da radio e televisioni, uno dei pochi capaci di far impennare lo share dei moribondi talk show. A differenza dei suoi predecessori padani, il giovane Matteo ha intuito di poter conquistare voti anche a sud del Po, ed è per questo che  se ne va in giro per l’Italia intera, da Padova a Reggio Calabria, inveendo contro Bruxelles ladrona e contro gli immigrati clandestini che sottraggono occupazione e alloggi sia ai veneti che ai calabresi. Complice il vuoto lasciato da Berlusconi, Salvini fa mietere alla Lega consensi che nessuno avrebbe immaginato fino a un anno fa. Il linguaggio schietto e anticonformista, a tratti rude e provocatorio, lo fa somigliare a Marine Le Pen, leader del Front National, con la quale la Lega ha stretto una solida alleanza antieuropeista a Strasburgo. Subito dietro Renzi è lui il politico più chiacchierato del momento, e le imminenti elezioni regionali in Emilia potrebbero incoronarlo sul campo nuovo leader del centrodestra (ammesso che il centrodestra esista ancora). Cosa dire: Berlusconi avvisato mezzo salvato.

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