Salerno: Collettivo Handala “Storie di Resistenza Palestinese”

 Tre  storie di Resistenza, tre appuntamenti per conoscere da vicino l’occupazione israeliana della Palestina, per comprendere la quotidianità drammatica che vive il popolo palestinese. Un popolo a cui è stato negato tutto,  la possibilità di muoversi liberamente sulla propria terra, di lavorare la propria terra, di pescare nel proprio mare, accerchiato da check point e muri di cemento o filo spinato. Vittima di costanti vessazioni  e restrizioni, ma che nonostante ciò non ha mai smesso di Resistere, di lottare  conservando la propria dignità e identità. Nel corso degli appuntamenti verranno video-proiettati 3 documentari attraverso i quali cercheremo di mostrare il vero volto dell’occupazione e dell’apartheid israeliana e soprattutto la determinazione e il coraggio dei figli  di Palestina  che lottano per la libertà e l’uguaglianza. Si incomincia il 19 novembre ore 19:30 presso il Csa Jan Assen con la proiezione di “Shoot- The Film” il documentario di Samantha Comizzoliche nasce da immagini catturate con videocamere e telefonini durante i suoi tre mesi di attivismo per i diritti umani in Palestina con l’International Solidarity Movement. Prima della proiezione ci sarà una videochiamata con l’autrice dalla Palestina occupata che ci aggiornerà rispetto agli ultimi avvenimenti.  Il 3 dicembre ore 19:30 presso Riff-Raff sarà la volta di “5 Broken Cameras” di Emad Burnat e Guy Davidi, un’opera di attivismo sia cinematografico che politico della resistenza non violenta messa in atto a Bli’in,  un villaggio della Cisgiordania minacciato dallo sconfinamento degli insediamenti israeliani. Quando compra la prima videocamera Emad comincia quasi per gioco a riprendere scene di vita quotidiana, di cui la violenza dell’occupante israeliano è parte integrante. Poi con il passare del tempo riprendere (e diffondere ciò che ha registrato) diventa quasi un bisogno, e allo stesso tempo esso stesso una forma di resistenza, non meno importante delle manifestazioni settimanali contro il muro dell’apartheid, a cui partecipa sempre, e in cui le sue videocamere vengono puntualmente rotte, da un cecchino, da un lacrimogeno sparato ad altezza uomo, o da soldati. Seguirà collegamento con un compagno di Nena News agenzia stampa Vicino Oriente. Infine il 14 dicembre ore 19:30 presso il Csa Jan Assen verrà proiettato“The Iron Wall” di Mohammed Alatar che illustrerà le conseguenze della presenza degli insediamenti dei coloni israeliani e del muro sulla vita quotidiana in Palestina, dando voce ad analisti politici e attivisti per i diritti civili, sia Palestinesi che Israeliani. Inizialmente il processo di pace era basato su una semplice formula: Terra in cambio di Pace, una soluzione che prevedeva due stati per due popoli. Ma la crescente presenza degli insediamenti e del Muro (di Apartheid) sono la prova dell’impossibilità di una tale soluzione. The Iron Wall ripercorre le tappe della colonizzazione Israeliana dei Territori Palestinesi in cui la costruzione del Muro non è che la fine di un progetto di pulizia etnica iniziata negli anni ’20. Con la Resistenza palestinese fino alla vittoria!