La Destra liberale dov’è?

Angelo Cennamo

Il patto del Nazareno non scricchiola, come scrive qualcuno: è saltato del tutto. L’ingresso del Movimento  5 Stelle al tavolo delle riforme ha infatti rimescolato le carte e sovvertito un asset che sembrava ben collaudato fino a poche ore fa. Ora hai voglia a dire: Renzi non ha mantenuto le promesse! E che gli accordi tra Pd e Forza Italia erano altri. Come poteva immaginare, Berlusconi, che il premier ragazzino lo seguisse fino un fondo, se solo pochi mesi prima lo stesso contraente aveva fatto le scarpe al suo predecessore e collega di partito? Il guascone scaltro è il vero erede di Machiavelli, altro che di Silvio! Renzi le idee le ha ben chiare. Gli indicatori economici sono pessimi? L’Europa lo bacchetta? E allora non gli resta che anticipare il voto. I sondaggi non sono gli stessi dell’estate, certo, ma tra il suo Pd e gli avversari c’è un margine ancora ampio. Tutto sta a ritoccare la legge elettorale e farla approvare in tempi brevi. Il premio di maggioranza non più alla coalizione, come sperava il Cavaliere per riaggregare i pezzi fuoriusciti dal centrodestra, ma alla singola lista, e il gioco è fatto. L’accordo raggiunto con Grillo, il patto dell’ebetino – come lo definisce stizzito Il Giornale di Sallusti – apre ora nuovi scenari anche in riferimento all’elezione del capo dello Stato ( Romano Prodi?). Sia chiaro, Renzi non aveva e non ha nessun obbligo giuridico né morale nei confronti di Berlusconi: in politica è sconveniente solo tradire gli elettori. Piuttosto, resta da capire come si comporterà d’ora in poi Forza Italia. I segnali provenienti dalle ripetute fumate nere alla Consulta non sono certo incoraggianti. L’impressione è che Berlusconi abbia perso il controllo della sua creatura e che, sfumato il patto con Renzi – in special modo la condizione delle nomine dei parlamentari – il potere di “ricatto” dell’anziano leader sulla fronda interna possa scemare fino a dissolversi in una resa. Senza tanti giri di parole, la situazione in cui versa il centrodestra è allarmante. Forza Italia rischia una prematura implosione, trovandosi schiacciata tra il riformismo renziano – che stuzzica molti ex berlusconiani – e la destra lepenista di Salvini, che tutti i sondaggi danno in crescita costante. Berlusconi, a questo punto, da uomo saggio ed esperto qual è, ha una sola cosa da fare : indire le primarie ed avviare un serio ed autentico rinnovamento all’interno del partito. Sopravvivere al fondatore e al carisma dei leader storici si può, la Lega di Bossi ne è un esempio. Ma il tempo stringe e Renzi scalpita. E’ probabile che si torni alle urne già nella prossima primavera. Per quel tempo, il Pd avrà un candidato premier giovane e forte. Forza Italia?

Un pensiero su “La Destra liberale dov’è?

  1. Forza Italia era il suo leader: o trovano un leader che possa piacere ugualmente ai vecchi elettori o questi vecchi elettori voteranno Renzi o addirittura Grillo.

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