Roma: DL, processo civile, Cirielli “E’ riforma, FdI-An s’astiene”

“Il gruppo Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale si astiene sul decreto in materia di giustizia civile. Lo fa perché un partito patriottico ovviamente non può votare contro solo perché si trova all’opposizione. Abbiamo apprezzato molto il comportamento e la metodologia del ministro della Giustizia, Andrea Orlando, quando, questa estate, ha avviato un confronto. Tuttavia, non abbiamo gradito la decretazione d’urgenza, così come non abbiamo gradito il contingentamento dei tempi e l’imbavagliamento, in alcuni casi, in Commissione, delle opposizioni: una fretta di arrivare, figlia, più che della buona fede del Ministro Orlando, della volontà del Presidente del Consiglio di dire, come al solito, agli italiani che sono state fatte, in tempi brevi, grandi riforme. Ma diciamoci la verità: non è una grande riforma, è una «riformina»; anzi, se mi consente il sottosegretario Ferri, è un piccolo intervento che lo Stato fa, che il Governo fa, in materia di giustizia civile”. È quanto ha dichiarato in Aula Edmondo Cirielli, deputato di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale, durante il voto finale sul decreto in materia di giustizia civile. “Ovviamente – ha aggiunto – è un piccolo passo in avanti. Non condividiamo la lacunosità di alcuni istituti che sono inseriti: pensiamo a un potenziamento, ad una nuova modalità, di questo arbitrato, alla negoziazione assistita, che, di fatto, ampliano istituti già esistenti. Ma, sicuramente, apprezziamo dei piccoli sforzi: l’intervento, seppur limitato, sulla compensazione delle spese legali, sull’innalzamento del tasso moratorio; vi è un tentativo, seppur piccolo, di scoraggiare le liti temerarie”. “Riteniamo, però, potenzialmente pericoloso l’intervento in materia di “semplificazione burocratica” delle procedure legate alla separazione e al divorzio, perché, in realtà, non sono neanche interventi che accelerano i tempi, ma sono interventi che rischiano di mettere in serio pericolo la tutela delle persone deboli nel rapporto familiare. Questo allontanamento della giustizia togata rappresenta sicuramente un arretramento. Per questo, abbiamo avuto seri dubbi e volevamo votare contro, ma, alla fine, proprio come segno di disponibilità, riteniamo che il voto giusto di un partito patriottico, in questo momento, sia quello di dare non fiducia a un Governo, ma fiducia al nostro Stato, perché l’Italia lo merita”.