Salerno: Tenore vicepresidente Provincia… “San Rocco, aiutaci tu!”

Rita Occidente Lupo

Un Comune abbandonato a se stesso, che registra stasi amministrativa in ogni campo! Questo il commento di chi, appresa la notizia della vicepresidenza provinciale al  Sindaco del proprio paese,  Sabatino Tenore, non si sottrae a commenti del caso. “L’Italia va a rotoli per questo: un Sindaco che non vediamo mai, che però corre sempre per curare i propri affari in ogni tempo, questo sì, ora anche a capo di un Ente così rilevante.” Il commento di Giuseppina, anziana del paese, che pur conoscendo la famiglia Tenore, non può esimersi dal rivelare come il proprio paese, abbandonato. “Dalla frana del 5 maggio ’98, ancora attendiamo sicurezza! Quando piove, restiamo paralizzati dalla paura che la montagna possa continuare a venir giù. A Siano, tranne i fuochi pirotecnici e la braciola di capra per la sagra, molto poco da plaudire”.  Quella dell’anziana ottantenne, considerazione senza smentite. Camminando per le strade, un’aria pesante e senso di panico in chi sa che le Forze dell’Ordine comunali, ridotte al lumicino: un comandante della Polizia Locale, che dispone se stesso, orfano d’unità a suo attivo! Un’Amministrazione che registra lo Zero assoluto e che si regge sul tradimento di chi, dall’opposizione, ha optato opportunisticamente per l’altra sponda, incassando l’assessorato: Antonio Buonaiuto, eletto con minoranza, oggi non fa più storia, rientrando nella rosa dei 9 consiglieri di maggioranza, contro i 7 dell’opposizione ed 1 indipendente. Questo rileva chi mastica di politica da sempre ed ha visto avvicendarsi vari Primi Cittadini al Palazzo di Città, più o meno competenti “Ma Tenore è il peggiore Sindaco che io ricordi nella storia-riferisce amareggiato! ” La comunità sianese, che vanta oltre 11.000 anime, non si sente coinvolta nella politica ad ampio respiro, non ricevendo risposte immediate per le sue esigenze territoriali. Tenore, poco incline alla gestione della cosa pubblica, quanto invece ad assecondare ambizioni politiche personali, graziate dalla storica amicizia col leader di Nusco, Ciriaco De Mita, ora vice presidente della Provincia, poco accettabile da chi si sente defraudato dal credere nella politica autentica,  non business, ma panacea sociale. Certamente il suo incarico, conteso fino all’ultimo con Milo, colpo messo a segno dai casiniani, perseverando nella politica dei due forni; con la babele sul riassetto dell’Ente Provincia, in affanno Palazzo Sant’Agostino: il neo presidente Canfora raccoglie un’eredità pesante, un parterre d’amministratori designato e non eletto dal popolo, come d’altronde lui stesso, con un bilancio al rosso. Comunque salvata, anche se vacillante, dalla Provincia l’Amministrazione di Comuni in cui i Sindaci giocano sul doppio o triplo incarico anche flopanti. Garanzie? San Rocco, pensaci tu…!

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