Venezia a Napoli, il cinema esteso

Inizia con cinque film la quarta edizione di “Venezia a Napoli. Il cinema esteso” in programma nel capoluogo campano da domani, martedì 23, fino a domenica 28 settembre. Il primo giorno di programmazione propone la visione di Dancing with Maria di Ivan Gergolet (alla presenza del regista, all’Astra – ore 19), Villa Touma di Suha Arraf (che interverrà in sala, ancora all’Astra, alle ore 21), Italy in a day. Un giorno da italiani di Gabriele Salvatores (Modernissimo – ore 20.30), Le dernier coup de marteau di Alix Delaporte (America Hall – ore 20.30), Figlio di nessuno  di Vuk Ršumović (Vittoria – ore 22.30). Alla fine saranno 28 titoli per 35 proiezioni complessive presentate al pubblico da 20 registi in 8 sale del centro e della periferia di Napoli, oltre ad alcune strutture scolastiche di Piscinola e Scampia. Questi i numeri della manifestazione coordinata da Antonella Di Nocera e realizzata dall’Unione AGIS Campania  presieduta da Luigi Grispello,  da Parallelo 41 Produzioni, in collegamento con la Biennale di Venezia – Mostra Internazionale di Arte Cinematografica,  ideata nel 2011 per “promuovere e valorizzare – così Luigi Grispello – quelle opere che, festival a parte, stentano a trovare spazio nella distribuzione ordinaria  e consentire al pubblico lo loro visione in sala”. Il primo film proposto da Venezia a Napoli. Il cinema esteso, all’Astra, storica sala napoletana messa a disposizione dal Coinor – Università degli Studi di Napoli Federico II ,  è Dancing with Maria di Ivan Gergolet  (Premio Civitas Vitae prossima) con Maria Fux, Martina Serban, Maria José Vexenat, Marcos Ruiz, Macarena Battista, Diana Martinez. Selezionato dalla Settimana della Critica, il docu – film d’esordio di Ivan Gergolet (Monfalcone, 1977) è dedicato a Maria Fux,novantenne danzatrice argentina che nel suo studio di Buenos Aires accoglie danzatori di qualsiasi condizione sociale, ma anche uomini e donne con limitazioni fisiche e mentali, formando gruppi di danza integrati. Ancora dalla Settimana della Critica di Venezia.71, si presenta Villa Touma di Suha Arraf, con Ula Tabari, Nisreen Faour, Cherien Dabis, Maria Zreik. Girato dalla sceneggiatrice palestinese de La sposa siriana e del Giardino dei limoni e realizzato anche con fondi israeliani, segna l’esordio alla regia di Suha Arraf. La regista  sce­glie l’inaccessibile villa di tre nobil­donne dell’aristocrazia cri­stiano orto­dossa di Ramal­lah, rima­ste sole con quello che resta del loro patri­mo­nio impo­ve­rito per proporre ed evidenziare temi forti ed attuali come il con­flitto, le divi­sioni, l’intolleranza. Nella giornata (l’unica precedente la messa in onda televisiva prevista il 27 su Rai 3) è in programma anche la proiezione di Italy in a day. Un giorno da italiani di Gabriele Salvatores , il social film italiano, creato da Gabriele Salvatores a partire dai 45.000 video per un totale di 2.200 ore di girato ripresi tutti nella stessa giornata,  il 26 ottobre dello scorso anno. “L’immagine dell’Italia – sottolinea il regista – che mi hanno restituito questi 45.000 video è quella di un paese sofferente ma con dignità, speranzoso verso il futuro. C’è un senso di ‘tenerezza’ verso la vita, verso l’umanità, che ho trovato positivo per quanto mi riguarda.” Ancora martedì, nella prima delle serate in collaborazione con l’Institut Français, si proietta Le dernier coup de marteau di Alix Delaporte (America Hall – ore 20.30), Premio Lanterna Magica (CGS), per il quale il tredicenne Romain Paul ha ricevuto il Premio Marcello Mastroianni  – giovane attore emergente.  La giornata si conclude con  Figlio di nessuno  (Vittoria – ore 22.30) del regista serbo Vuk Rsumovic  (che mercoledì  sarà a Napoli) con Denis Murić, Pavle Čemerikić, Isidora Janković, Miloš Timotijević . E’ la storia, molto forte, di un ragazzo lupo abbandonato due volte dagli uomini. Un film universale nel trattare di bambini abbandonati, di ragazzi che cercano una loro strada ma che sono respinti dal mondo, di giovani travolti dalla guerra loro malgrado. Una riflessione sulla contrapposizione tra natura e civiltà che assume significati ulteriori dall’essere ambientato nei Balcani all’inizio della guerra. Il film, amato a Venezia, è Premio del pubblico “Raro Video” – Settimana Internazionale della Critica; Premio Fedora miglior sceneggiatore a Vuk Ršumović – Settimana Internazionale della Critica; Premio FIPRESCI miglior film Orizzonti e Settimana Internazionale della Critica