Sergio Marchionne: cura tecnologica per il “paziente2 Italia

Sergio Marchionne: «Chi credeva di avere l’euro gratis si è sbagliato» ed ancora: «per le riforme ci sono purtroppo 30mila interessi; ogni volta che si muove qualcosa andiamo a offendere qualcos’altro, ogni pezzo è da negoziare».  Riflessione personale inviata alla Redazione de Il Sole 24 Ore e pubblicata, a commento dell’articolo di Mario Platero: “Marchionne: per l’Italia una cura americana”.
Condivido il pensiero dell’amministratore delegato di Fiat Chrysler Sergio Marchionne (nella foto a lato), pragmatico e concludente, per la cura del “paziente Italia”. Le agenzie di rating, però, imperversano e preparano il terreno per aggredire la “preda Italia” e cioè la massa di titoli di Stato italiani in circolazione, 2.168 miliardi di euro, che, riversati sul mercato, provocherebbero un immediato, forte calo di quotazioni ed una impennata dei tassi d’interesse a compenso del rischio Paese.
I mercati non perdonano le negligenze dei governanti e l’incapacità di prevedere e fronteggiare gli uragani finanziari.  Punto di forza dell’Italia è il limitato debito privato, 126% del PIL, rispetto ad una ricchezza privata di 8.000 miliardi di euro.  Un governo responsabile e credibile avrebbe traslato una quota di debito pubblico verso quello privato con un’imposta patrimoniale del 5% (so che non piace agli italiani), escluso il valore della prima casa. Con il ricavato di 350 miliardi (7.000 x 5%) il debito pubblico scenderebbe oggi a 1.800 miliardi, pari al 115% dall’attuale 135%, con risparmio di interessi per svariati miliardi. In contemporanea: decisa “revisione della spesa” (“spending review”), convinta politica industriale ed incisive riforme strutturali. Una puntualizzazione: questa riflessione e la conseguente proposta, riguardanti la necessità/opportunità di intervenire sul mastodontico debito pubblico italiano, sono state a suo tempo inoltrate al Presidente del Consiglio Mario Monti e, in occasione delle elezioni primarie del Partito Democratico, all’allora sfidante Matteo Renzi. Ho solo ricevuto, questo si, cortesi note di ricezione. Chiedo a me stesso ed a tutti gli italiani possidenti: varrebbe la pena mettere in gioco il 5% del proprio patrimonio con la possibilità ragionata di salvaguardare il restante 95%? Penso proprio di si ed il salvataggio significherebbe quello dell’intera Nazione. L’Unione europea, coinvolta attivamente, dovrebbe condividere l’intervento straordinario attivato a livello nazionale ed assorbire titoli di Stato italiani per importo pari a quello introitato con l’imposta patrimoniale. Di fatto, quindi, l’effetto positivo sul debito pubblico si duplicherebbe. A tutti gli Stati europei che utilizzano l’euro dovrebbe essere data la possibilità di attuare una misura straordinaria simile a quella italiana. Sarebbe opportuno che la BCE facesse la Banca centrale a 360°, come avviene negli USA, in Giappone, Cina ed altri Paesi.
 
Sàntolo Cannavale