La crisi italiana e l’insano rigore UE

Giuseppe Lembo

Non siamo un Paese in buona salute. I soloni d’Italia promuovono crociate ottimistiche affidandosi al niente; dando così inopportunamente ragione alle sempre più diffuse politiche del niente. Un grave segnale delle sofferenze umane dell’Italia viene dal crescente disagio della gente; viene soprattutto e prima di tutto, dai disperati suicidi italiani; cresce a dismisura il numero degli italiani traditi che preferiscono morire anziché vivere privi della dignità umana. Gli italiani, sono considerati da parte di chi li comanda “brava gente”; gente che sogna e che sa vivere anche di sole illusioni. La situazione reale del nostro Paese è completamente diversa da quella che ci viene presentata dai tanti falsi soloni e nei tanti bugiardi teatrini mediatici, con la grave responsabilità di una comunicazione prostituita, sempre meno autentica e sempre più sottomessa, in rapporti di mezzadria con i politici infedeli, con i boiardi di Stato, con gli alti dirigenti e soprattutto con i tanti poteri forti che sono i veri padroni di questo nostro malcapitato Paese. Come si può parlare di Paese normale e falsamente tutti si riempiono la bocca del termine “Paese normale”, quando abbiamo una disoccupazione di ben 10 milioni di italiani ed un debito pubblico gonfiato, assolutamente inestinguibile, per il quale siamo chiamati a sacrifici da lacrime e sangue al solo fine di onorare la nostra servile dipendenza con i potenti della Terra che, attraverso il debito ci tengono e ci terranno sottomessi, schiavizzandoci, da una generazione all’altra? Dice Matteo Renzi “in Europa ci si va per far valere le nostre idee sul futuro dell’Unione e non solo per farsi fare la lezione”. Le due velocità europee sono assolutamente inopportune; creano situazioni stagnanti che alla fine deprimono tutti. Non è assolutamente quella delle tasse, a partire dalla casa ormai tartassata, con all’orizzonte nuove aliquote per il tanto minacciato aggiornamento degli estimi catastali. La casa è un diritto del cittadino italiano; non è assolutamente un furto. Pensare a risorse da sprecare facendole gravare sulle spalle dei cittadini italiani è una via non più praticabile; siamo ormai ad una condizione diffusa di inesigibilità; siamo ormai al tutto esaurito; siamo ormai al collasso delle entrate italiane per sole tasse. I soldi italiani sono sempre meno; non ce ne sono né per gli investimenti ed ancor meno per mantenere gli sprechi dei tanti “viziosi” d’Italia. Abbiamo in prospettiva solo livelli di crescita bassi; sempre più bassi e sempre più vicini allo zero assoluto; sono, purtroppo, tali da non permettere al nostro Paese di creare lavoro e tanto meno di creare sviluppo; entrambe le cose richiedono un virtuoso fare italiano ed un’economia dinamicamente in movimento, fortemente capace di governare i sistemi alla base del più generale sistema macroeconomico italiano, europeo e del mondo. Per tutto questo c’è bisogno di essere un Paese credibile; c’è bisogno delle riforme di sistema sempre promesse e mai realizzate;  tanto è necessario per ridare fiducia a chi deve investire in Italia e soprattutto agli stranieri che ci evitano perché non si fidano più di noi; perché non vedono l’Italia, nonostante il suo passato, come un Paese normale, come un Paese seriamente impegnato nel presente per costruire il proprio futuro. Partiamo, per pensare al futuro italiano, dal lavoro; il tasso di disoccupazione giovanile è veramente allarmante. Senza crescita ed occupazione la deriva italiana è assolutamente inevitabile.