Giffoni Teatro: Federico Salvatore inaugura XVII ediz.

 Usi e costumi del popolo napoletano, della stessa città che fu di Masaniello e dei Borbone: va in scena un saggio su di una terra i cui problemi sembrano statici nel tempo ed i cui governanti risultano perennemente privi di scrupoli e cuore. Questo l’incipit della XVII edizione di Giffoni Teatro, evento promosso dall’Associazione omonima, presieduta da Mimma Cafaro, con il patrocinio della Regione Campania e il Comune di Giffoni Valle Piana, che questo sabato 2 agosto, inaugura la stagione con Federico Salvatore. A distanza di due anni, il poliedrico e carismatico artista torna al Giardino degli Aranci con un nuovo spettacolo teatrale in lingua napoletana, da lui scritto, diretto e interpretato: “E noi zitti sotto”, (citazione tratta dal film “Non ci resta che piangeredi Massimo Troisi), uno show in perfetto equilibrio tra una satira più o meno leggera ed una canzone d’autore forte ed introspettiva. Dopo i consensi ottenuti con “Fare il napoletano stanca” e “Se io fossi San Gennaro”, Salvatore non cambia registro, ma persevera sulla strada del Teatro – Canzone che lega lo spartito d’autore al monologo parodistico. E’ ispirandosi alla pungente ironia ed all’aspro sarcasmo di un seicentesco Filippo Sgruttendio, che l’artista partenopeo torna ad impegnarsi sul fronte sociale. E così, riportando alla memoria degli spettatori le gesta dell’originalissimo e straordinario poeta napoletano, la cui vita è avvolta dal più profondo mistero, l’attore e cantautore partenopeo si cimenta in uno show arguto e convincente che porta sulla scena un nuovo grido d’allarme ed un incitamento alla salvezza per una Napoli ferita e bisognosa di cure.