Il boomerang della persecuzione

Angelo Cennamo

 La riforma del senato rischia di trasformarsi, per la destra berlusconiana, nel secondo casus belli nel giro di poche settimane, dopo la debacle elettorale delle europee. L’adesione di Berlusconi – senza se e senza ma – al progetto renziano sugellato nel famigerato patto del Nazareno ha, infatti, scatenato la reazione di numerosi esponenti di Forza Italia, contrari  a trasformare la camera alta in una propaggine non elettiva delle caste regionali e delle sue clientele. In una turbolenta riunione con i fedelissimi del partito, il Cavaliere ha dettato la linea, scomunicando ribelli e dissenzienti. Le cronache raccontano di un Berlusconi agguerrito ed inviperito nei confronti dei parlamentari frondisti, specialmente contro gli irriducibili Capezzone, Minzolini e D’Anna. “Andatevene pure con Alfano” avrebbe chiosato al termine dell’infuocato summit. Quanto ci sia di vero nei retroscena riportati dalla stampa nazionale è difficile stabilirlo, ma è evidente che la condizione in cui è venuta a trovarsi Forza Italia, più che grave, è a dir poco grottesca. Berlusconi, dopo aver attaccato un giorno si e l’altro pure i transfughi del Nuovo Centrodestra per essere rimasti al governo con Matteo Renzi, si ritrova oggi in prima linea a sostenere le riforme del premier, incurante dei rilievi critici sollevati dai suoi parlamentari, curiosamente in linea con l’opinione di insigni costituzionalisti di area progressista. La sensazione di molti è che nel patto del Nazareno, oltre la modifica del senato e della legge elettorale, ci sia entrato anche qualcosa che abbia poco a che vedere con le Istituzioni. A pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca – ripeteva un noto politico della prima Repubblica. Sto scrivendo quest’articolo alla vigilia della sentenza di appello sul caso Ruby. La storia è arcinota e non vale la pena ritornarci : l’ex capo del governo invita più volte a casa sua una minorenne con il fisico di una trentenne e viene condannato ( in primo grado) – a seguito di un’indagine costata l’ira di Dio tra intercettazioni ed altro – per aver avuto con lei rapporti sessuali a pagamento, mai confessati, mai visti da qualcuno e mai provati. Con tutti i problemi e i ritardi che questo Paese ha accumulato negli ultimi decenni rispetto alle altre nazioni europee e del mondo, il processo Ruby si è abbattuto sull’Italia e gli italiani come una mannaia, stravolgendo governi, assetti parlamentari e innescando una crisi democratica senza precedenti, fatta di complotti, anche internazionali, e di surrogati tecnici sfociati nel montismo prima, e nel renzismo poi. Il processo Ruby, dicevamo, potrebbe essere stato oggetto di discussione – più o meno esplicitamente –  a margine dell’accordo siglato da Renzi e Berlusconi, per garantire al primo di proseguire la propria azione di governo, al secondo di sfuggire ad una persecuzione durata oltre vent’anni. Se cosi fosse, le domande allora sono due :  è opportuno barattare una pessima riforma con una presunta assoluzione o con qualche altra forma di clemenza riparatrice? Ma, soprattutto : ne è valsa davvero la pena inseguire il Cavaliere sotto le lenzuola, oltraggiare il suo decoro e metterlo alla gogna, per poi costringerlo ad accettare simili compromessi al ribasso? Cui prodest?

 

3 pensieri su “Il boomerang della persecuzione

  1. non è stato condannato ma assolto da tutte le accuse riguardanti il rubynaio. pare che tutti i suoi difensori concordino sul fatto che non poteva che andare così, anche se qualcuno ha detto oltre le più rosee previsioni.
    giustamente perchè pare che la questione sia solo morale e mancano le prove del mercimonio. però ruby e le papi girls e il bunga bunga sono reali mica inventate. si può affermare che il nostro piccolo e vecchio falotico ingrfifato sia l’unico personaggio dell’ultimo secolo che ha arrestato la decadenza della nostra lingua contribuendo alla nascita di nuovi vocaboli riconosciuti ed accettati a livello internazionale. e di questo bisogna dargliene merito.
    può questa sentenza essere frutto di uno scambio? no. penso che, giustamente, non essendoci prove, nel senso che non si sono potute produrre, rimanga solo la condanna morale. ma come sappiamo di processi iddu ne ha tanti, perchè non ha saputo gestirsi nella vita pubblica e in quella privata. perciò non è uno scambio questa sentenza e non hanno nulla di politico quelle altre che lo hanno condannato e che forse lo condanneranno in futuro. ma se da questa sentenza risorgesse il caimano allora sarebbe l’ultimo colpo che assesterebbe a questa destra senza meta che lo segue come un fedele fido (dudu!) il suo padrone.

  2. Questi signori pensano che la gente abbia l’anello al naso.
    Cosa pensate si siano detti “Testa di catrame”, il folletto di Arcore, con “Fonzie” in oltre due ore di colloquio “segreto”?
    Berlusconi ha garantito i voti per le pseudo riformi renziane, che non porteranno alcun giovamento all’economia italiana, e quindi potrà restare sulla seggiola ancora qualche mese mentre……………………… “fonzie” gli garantiva l’immunità.
    Tutto chiaro……….gli italiani sono stati ancora una volta fregati.
    e che il lupo li/vi mangi

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