Salerno: decesso Di Mella, la Redazione perde uno dei suoi validi collaboratori

Rita Occidente Lupo

Un altro dei nostri collaboratori ci lascia per il viaggio eterno. Il prof. Claudio Di Mella, che con i suoi approfondimenti culturali arricchiva il nostro quotidiano, non ha vinto la sua battaglia con la morte. Lui, che sapeva vivere di cuore, vittima del suo muscolo cardiaco, che da un po’ di tempo gli creava problemi. Un omone dal faccione bonario, disponibile, amante dell’umanesimo tradotto in vita. Lo conobbi tra i corridoi del Liceo Scientifico “Da Vinci” di Salerno, allorquando ventenne mi trovai ad insegnare Religione ad alunni, a volte miei coetanei. Lui docente di lettere e tranne qualche battuta fugace, allora docenti di religione donne e per giunta così giovani, una rarità, non ci fu. Unica laica che entrava in quel Liceo, all’epoca diretto da un altro dei collaboratori oggi del nostro quotidiano, nelle vesti di Preside, Aurelio Di Matteo, ero guardata coi miei jeans ed il giubbino con notevoli note di perplessità dai cattedratici del tempo. Di Mella aveva un buon rapporto cogli allievi, non passava certamente per lo spauracchio della situazione, anche se negli anni ’80, il ruolo docente-allievo cattedratico rispetto all’odierno. Ricordo ancora la pedana di legno sulla quale salivamo. Ritrovai Claudio negli ambienti culturali salernitani ed ebbi modo di conoscere sempre più addentro la sua versatile creatività linguistica. Il suo amore per la scrittura, la sua capacità critica. Da qualche tempo non negava la sua presenza in certami letterari, che lo registravano in giuria. Con molta discrezione, qualche anno fa mi chiese di collaborare col quotidiano che dirigo, alla Rubrica Arte e Cultura, con l’unico gap d’esser pocco avvezzo all’informatica. Di questo si doleva profondamente, ma s’era attrezzato a far pervenire i suoi articoli, grazie a dei collaboratori. Con orgoglio diede vita ad una pubblicazione su San Pio da Pietrelcina, al quale era particolarmente legato, per i natali comuni. Diversi suoi scritti hanno arricchito serate culturali ed impreziosito biblioteche domestiche. La sua morte improvvisa, anche se da tempo trascinava il suo cuore malato, che gli creava non pochi problemi, lascia un grande vuoto. Il suo sorriso e la sua bonarietà, senza velleità di sorta. Claudio sapeva che la disponibilità, abito per ogni tempo. E fino alla fine ha cercato d’attivarsi per il concorso della Sfinge di Elisabetta Busiello, dando volentieri una mano alla causa della solidarietà. Un amico per tanti, un uomo di cultura anche per noi. Ci mancheranno i suoi scritti, la sua voce al telefono, nel chiedere se giunti  suoi articoli. La sua correttezza, nell’avvertirmi sempre prima d’inviarli. E sempre la cortesia, se d’interesse, di pubblicarli. Malgrado facesse parte di noi, perchè lo sentivo uno di noi in Redazione, discreto sempre! Anche nella lunghezza dei contenuti, consapevole che specialmente sul web, bisogna essere più sintetici. Aveva appreso la lezione, a tal punto che le sue battute, perfettamente in riga, per cui i suoi scritti si leggevano tutti d’un fiato. Ora vive nella pace eterna. Quella che amava, pacifista nato, avvezzo ai valori morali, spesso estinti dai tempi contemporanei. A te Claudio, amico e collega, il mio ricordo e l’affetto dell’intera Redazione, nella speranza che nella gloria dei cieli, senz’affanni ed ironìe di sorta, tu possa vivere quella pace vera, che il tuo animo ha sempre amato. Buon viaggio amico mio!

Un pensiero su “Salerno: decesso Di Mella, la Redazione perde uno dei suoi validi collaboratori

  1. E’ stato il mio insegnante di lettere al liceo,ed è poi stato un grande amico e un punto di riferimento per me.Purtroppo lo avevo già’ visto molto debilitato a Pasqua.La notizia della sua morte mi ha rattristato tanto.

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