Caserta: congresso regionale Feneal Uil Campania

«Nella giornata di domani, giovedì 22 maggio, a Caserta, si svolgerà il congresso regionale della Feneal Uil Campania. Un’assise che non spazzerà via il clima da “notte di lunghi coltelli” che da anni si respira nei corridoi della Feneal Uil Campana e Nazionale». E’ Luigi Ciancio, segretario regionale dimissionario della federazione dei lavoratori edili,  a mettere le cose in chiaro. Ciancio, fra i volti più noti nel mondo dei lavoratori, da due mesi ha lasciato le redini della segreteria regionale dopo un lungo e pesante stalking sindacale esercitato, a tutti i livelli, nei suoi confronti. Una decisione presa sotto il crescendo di ressioni, anche e non solo di tipo psicologico, dal momento che non ha voluto sottostare ai diktat del gruppo di potere romanocentrico. «Pressioni arrivate sempre in maniera scorretta, molto spesso ben oltre quel limite tracciato dalle regole deontologiche che dovrebbero guidare chi esercita una funzione come la nostra – spiega Ciancio – il cui corretto svolgimento ha una così importante ricaduta sulla società italiana. Quelle stesse regole che, insieme ai richiami delle procedure statutarie, evoca, sempre con toni roboanti,  chi sta facendo ora scempio della Feneal Uil a tutti i livelli, usando le stesse persone che ieri hanno prima “normalizzato e poi colonizzato” la federazione casertana con metodi persuasivi impropri (così come quelli che vorrebbero zittirmi). Persone che da domani guideranno anche la Campania ma non so verso quale futuro sindacale». Denunce che arrivano all’indomani di gravissimi “avvisi” indirizzati nei confronti dell’ex segretario regionale tramite social network. Comportamenti in linea con quanto riportato più volte da Luigi Ciancio ai vertici nazionali del sindacato, e in linea con i metodi utilizzati per congegnare i ricambi al vertice. Importante, infatti, sottolineare come si arriva al passaggio di testimone. «Il congresso che sarà celebrato domani sarà un congresso farsa. Un incontro che sancirà solamente la presa di potere di un gruppo che, da Roma fino alle singole federazioni, ha ormai fatto man bassa e che nel futuro probabilmente vorrà prendere in mano anche la confederazione. Soprattutto un congresso – accusa l’ex segretario regionale – che si baserà su un tesseramento non attinente alla realtà; un congresso disposto dopo alcuni consessi provinciali celebrati fuori dalle regole e avvallato da un direttivo regionale svoltosi senza il numero legale e senza rispettare statuto e regolamento. Allo stesso tempo nella recita di giovedì sì consegnerà nelle mani di persone, incapaci di fare gli interessi dei lavoratori e dei territori, le sorti della federazione e che al contrario ne dovrebbe tutelare i diritti sia dei singoli iscritti sia di tutto il comparto. Da parte mia ho perso ogni speranza di un intervento da parte della Uil Nazionale che, invece, dovrebbe difendere le prerogative democratiche, agibilità e di critica anche se aspra e dura o quanto meno schierarsi al fianco di chi viene minacciato».