Bracigliano: Alcol e giovani, convegno “Non beviamoci la vita”

Francesca Carrano

Giovani e alcol, informazione e prevenzione,  sono i temi  trattati nel convegno “Non beviamoci la vita” tenutosi presso  l’oratorio parrocchiale  S. Giovanni  Bosco, questa mattina a Bracigliano. L’evento è stato  voluto e organizzato dall’Assessore alle politiche sociali del  comune, Dr.ssa Anna Campanella, da  sempre  attenta, dall’inizio del suo mandato, alla  prevenzione del disagio giovanile. La platea era composta di giovanissimi teenager delle  classi terze della scuola media “Basilio  Angrisani”. A loro  i relatori hanno esposto i rischi legati all’abuso di alcol e ai danni che ne conseguono. Ai saluti istituzionali del  Sindaco  Antonio  Rescigno,  dell’Assessore alle Politiche Giovanili Giovanni Cardaropoli, sono seguiti gli  interventi del Dr Adolfo Stellato,  Dr Michele Carbone, Dr.ssa Velia Ventre e del Comandante della locale  stazione dei carabinieri, Maresciallo Massimiliano Senatore. Si abbassa sempre più  l’età in cui si inizia a bere. L’alcol è causa in Europa del 41% degli omicidi, del 45% degli incidenti e del  25% di morte tra  i giovani. Ma in Italia quali sono i dati?  L’alcol  provoca, ogni anno, circa ventimila morti, più  di quelli causati da droga e incidenti stradali. Negli ultimi  3 anni c’è stato  un incremento  del 28 % dei ricoveri tra  gli under 14,  e nei consumi si è passato dal 13 al  23%  per  i maschi e  dal 6 al 14% per le femmine tra gli 11 e i 25 anni. Il consumo eccessivo di alcolici è un fattore di rischio per la salute, si stima che circa 60 malattie diverse, incluso il cancro, ne siano provocate. Se la cirrosi epatica è  la più conosciuta, non meno gravi sono le conseguenze di altre disturbi e danni che questo abuso provoca nei giovani, dall’infertilità alla depressione. Dietro ogni momento  di socialità si nasconde il rischio di cadere nella tentazione di consumare alcolici. I pup-up a cui le pubblicità ci costringono, fanno dell’uso di alcol uno status symbol. Leggi del mercato da un lato, rischi per la salute dall’altro. Si sta diffondendo tra i giovani il binge drinking, una cultura del bere sino all’intossicazione  e la drunkoressia che consiste nell’acquisire le calorie di cui si ha necessità esclusivamente dall’alcol. La prevenzione  e l’informazione sono le armi  migliori per educare i giovani al rispetto di se  e degli altri. L’alcol è un a vera e propria droga, provoca dipendenza e può  portare,  nei casi estremi, alla morte. Conoscerlo per essere consapevoli  dei  rischi? Si. Come ha ben espresso il Comandante Senatore “chiedersi perché a me no?” fa la differenza. Credere che il  fenomeno riguardi altre province, altri giovani, espone ancora di più al rischio di perdere il  controllo di se. Quindi, non beviamoci la vita.