Europee? Chi votare?

di Rita Occidente Lupo

Le elezioni europee sembrano riguardare poco chi ancora stenta a capire se, il leader del Paese, sia Berlusconi o Renzi. Cercando di far spazio al nuovo, nell’entrare in accordi ed allenze. Ed approcciarsi a volti sconosciuti, calati per l’ennesima volta su un palcoscenico in cui l’astensionismo già sgomita. La passerella dei big, sfida la piazza. E la corsa solitaria di chi si ripresenta, con tanto di faccia tosta, dopo anni di scomparsa. “Chi l’ha visto?” il caso d’esclamare nei giorni scorsi, alla presentazione della candidatura di Cecchi Paone a Salerno, con tanto di appoggio Radicale e Psi, dopo l’imprimatur azzurro. L’onorevole Pasquale Vessa, imprenditore salernitano, di cui perse le tracce, misteriosamente ricomparso per un altro giro ed un’altra corsa.  Cosa abbia fatto al Governo in tanti anni, sfugge ai comuni mortali! L’Harry Potter nostrano, non comunque l’unico ad avere un bell’ardire nell’avvicinare gli animi, cercando di strappar consensi. Per tanti, lo spot preferenziale “Insieme a Bruxelles” o, nel caso di Paone “Per amore del Sud!” Di bufale, se ne dicono tante, specie in campagna elettorale, laddove il “caro amico ti scrivo…” pare non incanti più. Eppure c’è chi resta attaccato alla sua sedia, che non molla con qualsiasi vento. Il caso di Clemente Mastella:  malgrado i recenti fatti giudiziari, ancora una volta a coinvolgerlo, non desiste dal rimettersi in corsa. Come le venerande primavere del visir di Nusco:  l’inossidabile Ciriaco, stavolta, ha deciso di restare nella sua amata terra, optando per la prima poltrona comunale anzicchè per l’Europa. Gli 86 anni, rimandano una tempra robusta, ma soprattutto una passione nel Dna che non smolla cogli anni nonostante gl’inevitabili acciacchi senili! Giuseppe Gargani, invece, sembra non voler proprio farsi da parte e ricorre per la sua amata Bruxelles. Ma tra vecchi, volti nuovi che cercano d’accattivarsi la scena. In barba alla vetusta mentalità, ancora rigorista nel crociare partiti preferenziali. Oggi, gli schieramenti, hanno lasciato la scena da un bel pezzo. E se Cecchi Paone, con il suo sorriso mediatico, le sue riforme di genere, scende in campo su assist berlusconiano, nessuna meraviglia che lo stesso centrodestra cali sul tavolo altri assi da immolare alla cronaca del tempo. Cessata l’era delle veline e delle soubrette, cannocchiale su donne in carriera, poco importa se avvezze o meno alla politica. Per tante, infatti, le quote rosa, escamotage senza eccessive preocccupazioni. Volti vecchi e nuovi: se lo stagionato, ormai sa di muffa, perchè la Seconda Repubblica ha cessato la sua stagione, coi  parrucconi rottamabili, purtroppo ancora a galla, i nuovi non escono da scuole di politica o da anni di gavetta. Anonimi sconosciuti, tranne qualche rara eccezione, lasciano interdetti! Per le alleanze poi, fortunato chi ci capisce qualcosa! In tale empasse, nessuna meraviglia se, dinanzi ad annosi problemi del Paese, a costanti tentativi di risanare spesa pubblica, pingpongando su un euro demonizzato, la piazza si chieda chi potrà scamparla dalla completa debacle: anche se il sindaco fiorentino, continua ad andare avanti col vento riformista, non solo per il bonus di 80€ ai meno retribuiti!

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