Mercato San Severino: suicida barbiere Franco Caruso

Anna Maria Noia

Sconcerto e sorpresa, scalpore, nel centro capofila della Valle Irno: dopo la scomparsa del giovane barbiere Felice Straccia – deceduto qualche mese fa in un incidente stradale – un altro amatissimo hair stylist sanseverinese ha perso la vita in un modo ancora più tragico: suicidandosi! Franco Caruso, sessantaquattrenne, era più che un “semplice” cerusico: tifosissimo del Napoli – sua principale ragione di vita da sempre, ma particolarmente dopo la perdita dell’amata moglie alcuni anni addietro – altresì amico fraterno di tutti, era un punto di riferimento della vita pubblica nella cittadina, dove era conosciuto ed apprezzato. La sua era un’attività accorsata, ubicata nel centro storico di Mercato S. Severino e cioè tra piazza Garibaldi (piazza da’ minestra) e l’antica via degli Orefici. Attualmente esercita la stessa professione, il suo mestiere il figlio, Lello, che ha una sorella suora. Caruso di recente aveva rilevato il bar “Italia” e nulla sembrava far presagire il suo stato di malessere; una condizione di depressione e disagio che lo ha portato alla brutale fatalità del suo estremo gesto. Nulla trapelava dalla sua interiorità, essendo Caruso sempre sorridente e disponibile, simpatico. Franco “o’ barbiere” è stato ritrovato privo di vita ieri mattina, intorno alle nove, in località Frassineto dentro una Mercedes nera dove ha posto termine alla propria esistenza inalando l’ossido di carbonio che fuoriusciva dal tubo di scappamento. La notizia – che ha fatto il giro del paese, lasciando sinceramente sgomenti e attoniti coloro che lo amavano – è stata data da alcune persone in cerca di asparagi selvaggi. Subito allertate le forze dell’ordine, i carabinieri della compagnia di Fisciano – con in testa il maresciallo Carmine Gallo – ed i necrofori delle onoranze funebri “Maurizio Cerrato”, giunti prontamente sul luogo (il Frassineto è un’oasi naturalistica). All’origine del suicidio, pare, problemi finanziari e personali, familiari. C’è chi dice che ultimamente Franco “o’ barbiere” avesse rivelato agli amici più intimi una sofferenza intensa, ma non è un dato certo. Franco Caruso era scomparso nella nottata di sabato 22 marzo. Il cadavere è stato trasportato alla morgue (obitorio) del “Fucito”, il nosocomio della frazione Curteri, da dove stamane a mezzogiorno partirà per raggiungere la chiesa di S. Giovanni in Parco. Qui il parroco don Peppino Iannone celebrerà le esequie, che si terranno alle 15.30. Ciò dopo l’esame autoptico da parte del medico legale Giuseppe Raimo.Tra i tanti parenti e conoscenti che si sono letteralmente precipitati alla sala mortuaria annoveriamo: il primo cittadino Giovanni Romano; il consigliere Franco Amoroso; il senatore Gianni Iuliano e altri amici (Rocco Salvati). Il primo cittadino Giovanni Romano, amico intimo di Franco Caruso, ha così commentato la tragica dipartita del barbiere: “Sono profondamente addolorato e provato da quanto accaduto. Conoscevo Franco da quaranta anni, abbiamo lavorato in fabbrica insieme, è stato mio barbiere fino a quando aveva deciso di interrompere l’attività per lasciarla al figlio Lello. Una persona speciale, di grande intelligenza ed umanità, poliedrico e brillante. Lo chiamavo scherzosamente “maestro” perché nella sua arte lo era. E per me è stato un vero punto di riferimento. Ad unirci ancor di più, poi, la grande passione per il Napoli. È un vuoto che lascia me e tutti i suoi amici sgomenti.” Queste, in breve, le parole affettuose del sindaco Romano.

2 pensieri su “Mercato San Severino: suicida barbiere Franco Caruso

  1. Sono andato via da Mercato San Severino, per motivi di lavoro, da più di vent’anni. Durante la mia adolescenza e gioventu’ ho avuto il piacere di conoscere Franco Caruso, per gli amici “Franco o barbiere”, sia come professionista ma soprattutto come uomo, poliedrico, dotato di una cultura non comune, buon senso e di un “grande cuore”. Infatti, ricordo che con Franco si poteva discutere di tutto. Era un grande oratore. L’argomento principale, ovviamente, era il Napoli, sua grande passione, di cui lui era un grande tifoso e per la sua squadra del cuore era perfino disposto a litigare con le persone, anche se questo avrebbe significato perdere magari un cliente. Tutti sapevano che Franco a volte era eccessivo ma proprio per tale motivo si distingueva dalla massa ed emergeva per personalità e carattere. E’ proprio questo che non capisco, come è possibile che una persona, che all’apparenza mostrava tanta forza e sicurezza di se, possa aver fatto un gesto così inconsulto?
    Sicuramente le sue vicissitudini familiari e i dispiaceri della vita hanno segnato profondamente il suo cuore e soprattutto la sua mente.

    Caro Franco, lasci un grande vuoto in noi tutti, dopo quello laciato da mio padre Giovanni, tuo grande amico. Sono sicuro che già state insieme lassù.

    Luigi Sica, Monsummano Terme (PT), Via Lazio n. 84.

  2. Chi come me, vive ormai lontano dalla sua terra, si lega profondamente ai ricordi e alle persone che ne fanno parte. Franco era rimasto impresso nella mia memoria da quando mi aveva salvato la vita. Ero ragazzino e un giorno, mangiando una caramella, stavo per rimanere soffocato. Franco era per mia fortuna presente e reagendo tempestivamente mi salvò. Non l’ho più dimenticato…e non lo dimenticherò mai. Chi avrebbe potuto mai pensare che dietro il suo sorriso si celasse tanto malessere!
    Al dolore che provo per la sua scomparsa si unisce il profondo rammarico perché non ha trovato in un momento così buio un aiuto, un conforto, la salvezza.

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