Cuneo: Sappe, deceduto camorrista 41bis

“É morto nella notte di sabato un detenuto ristretto nel carcere di Cuneo al regime speciale del 41bis. A.F., 42 anni, nato a Torre Annunziata, appartenente alla “Camorra” e con un lungo fine pena – 25.08.2031. Il detenuto si era sentito male in cella e prontamente i poliziotti penitenziari di servizio sono intervenuti: ma le condizioni erano tali da disporne immediatamente il ricovero in ospedale. E proprio in ospedale il detenuto è morto, per un probabile infarto, mentre i medici gli stavano prestando le cure.”La notizia arriva dal Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, il primo e più rappresentativo della Categoria. “E’ una notizia triste, che colpisce tutti noi che in carcere lavoriamo in prima linea, 24 ore al giorno. Ma va anche detto che il Parlamento ignora colpevolmente il messaggio del Capo dello Stato dell’8 ottobre scorso, che chiedeva alle Camera riforme strutturali per il sistema penitenziario a fronte dell’endemica emergenza che tra l’altro determina difficili, pericolose e stressanti condizioni di lavoro per gli Agenti di Polizia Penitenziaria”, tuona Donato Capece, segretario generale SAPPE. “Per il Capo del DAP Tamburino, che nostro malgrado è anche Capo della Polizia Penitenziaria, l’Italia non sarà neppure in grado di adottare entro il prossimo maggio 2014 quegli interventi chiesti dall’Unione Europea per rendere più umane le condizioni detentive in Italia…” Capece torna a sottolineare le criticità delle carceri italiane: “Nei 206 istituti penitenziari, nel 2013, ci sono stati in carcere 111 decessi per cause naturali, 42 suicidi, 1.067 suicidi sventati in tempo dalla Polizia Penitenziaria e 6.902 atti di autolesionismo. Dal 1992 ad oggi, le morti in carcere sono state 3.251, 1.170 suicidi e 2.081 per cause naturali. Il sovraffollamento nelle carceri italiane resta costante, rispetto ai circa 40mila posti letto regolamentari, e l’organico del Corpo di Polizia Penitenziaria è carente di 7mila unità. La spending review e la legge di Stabilità hanno cancellato le assunzioni, nonostante l’età media dei poliziotti si aggira sui 37 anni. Altissima, considerato il lavoro usurante che svolgiamo”.