Prime prove di Gregucci per la Salernitana anti-Barletta

Maurizio Grillo

Il neotecnico della Salernitana, Angelo Adamo Gregucci, è al lavoro da appena due giorni ma sta iniziando a farsi un’idea dei calciatori attualmente in rosa. Qualcuno lo aveva già visto all’opera nel corso dei due blitz stagionali sugli spalti di Arechi e Curi: fu avvistato in occasione di Salernitana-Catanzaro (Coppa Italia con qualificazione griffata Ricci ai supplementari) e nell’anticipo di Perugia (1-0 con gol di Sprocati dopo un buon primo tempo). Già nella partita di Barletta che segna il suo secondo esordio sulla panchina granata, potrebbero vedersi diverse novità sia di natura tattica che nella scelta degli uomini. Gregucci ha nel 4-4-2 il suo modulo preferito, ma è la difesa a quattro il punto di partenza, perchè dalla cintola in su sono tante le alternative possibili. Dall’albero di natale al modulo 4-2-3-1 (lo stesso che caratterizzò la breve parentesi di Galderisi a Salerno) le possibilità non mancano. Molto dipenderà dai calciatori a disposizione e dalle eventuali novità di mercato che arriveranno in questi ultimi due giorni. Il tecnico potrebbe restituire la maglia numero uno a Iannarilli, accantonato nelle ultime due giornate della gestione Perrone. Il copione è terribilmente simile a quanto successo con Sanderra che contro Ascoli e Viareggio rispolverò Berardi e poi fu esonerato. Al ritorno di Perrone, una delle prime cose ad essere rimessa a posto fu la gerarchia tra i pali: c’è un’unica differenza, ossia il mercato aperto. Se Fabiani riuscisse a piazzare l’ex Verona potrebbe arrivare un portiere di esperienza, altrimenti Gregucci (che ha già lavorato a Reggio con Gigi Genovese) potrebbe confermare la fiducia ai due portieri. In difesa Scalise è in rampa di lancio dopo la panchina di Pontedera, a sinistra si rivedrà Piva che non ha alternative salvo operazioni in entrata (Chirieletti out sia con Barletta che con L’Aquila). Se le condizioni di Tuia resteranno precarie (contusione al ginocchio) allora spazio alla nuova coppia di centrali Bianchi-Sembroni. In caso contrario solo uno (Bianchi) sarebbe schierato accanto all’ex Lazio. Con lo schema ad “abete” il centrocampo sarebbe formato da Montervino, Perpetuini e Mancini, anche se l’arrivo di Pestrin (già domani in ritiro?) mette in discussione il classe ’90 che fin qui non ha demeritato ma non ha avuto concorrenza concreta visto l’infortunio di Esposito. E’ rimasto solo teorico, inoltre, l’impiego di Alessandro Volpe in cabina di regia: l’ex Lanciano ha incassato fin qui la bocciatura di Perrone, mentre con Sanderra pur essendo impiegato con costanza, non ha mai convinto. Toccherà a Gregucci rivitalizzare il centrocampista, che per quell’esordio in Coppa Italia contro il Benevento, non può accettare proposte da altre squadre. Di rifinitori dietro l’unica punta, la Salernitana ne ha in quantità: Mounard, Gustavo, Foggia o lo stesso Mancini che potrebbe avanzare (al suo posto in mediana troverebbe spazio proprio Volpe). Per la maglia di unica punta il favorito pare Mendicino, più indietro Fofana e Ginestra La coppia Mendicino-Fofana, oltre che nel 4-4-2, può essere proposta anche nel 4-2-3-1 con uno a rimorchio dell’altro. Tutti moduli che non prevedono un impiego tante punte contemporaneamente (attualmente ce ne sono sette in organico), per cui il mercato degli attaccanti si muoverà solo in caso di cessioni. Altrimenti, il roster del reparto potrebbe rimanere immutato anche dopo la chiusura del mercato.