Basilicata: Io amo l’Italia “Cessazione attività petrolifere”

Io amo l’Italia chiede l’immediata cessazione di tutte le estrazioni petrolifere in Basilicata. Il petrolio non ha portato vantaggio di alcun tipo ai lucani e ha comportato solo danni al territorio e ai cittadini, con ricadute sull’ambiente, sulla salute, sull’inquinamento. Nessun risvolto positivo per la Basilicata che continua a essere deturpata e sfruttata senza alcuna cura per la popolazione che vi risiede. Gli ultimi episodi occorsi al centro oli di Viggiano non fanno altro che dimostrare il costante pericolo che impianti di tal genere comportano, problemi che in maniera lampante hanno evidenziato il malfunzionamento dell’impiantistica e dei sistemi di sicurezza e controllo degli inquinanti emessi in atmosfera. L’Eni ha tentato di giustificare le inefficienze impiantistiche del Centro olio di Viggiano mentre l’assessore regionale all’ambiente Berlinguer ha usato, sulla stampa locale, toni duri nei confronti dell’Eni per quanto accaduto lunedì 13 febbraio al Centro Olio di Viggiano. Infatti, il malfunzionamento dell’impianto ha causato un improvviso ed esagerato innalzamento della fiamma, con sprigionamento di una densa coltre di fumo e di possenti boati che hanno impaurito e creato panico nella popolazione residente. Il tentativo dei responsabili dell’Eni di rassicurare con un comunicato stampa soprattutto gli abitanti della Valle per quanto accaduto a seguito dell’improvviso aumento di pressione del gas nelle linee dell’impianto è puerile e non fa altro che aumentare le paure e le perplessità della popolazione sulle misure adottate per la sicurezza della zona, il rispetto dell’ambiente e la salute della popolazione lucana, ma principalmente il grado di efficienza dell’impiantistica presente presso il Centro, e non solo. La cittadinanza conosce fin troppo bene cosa rappresenta una “valvola di sicurezza” e il motivo per cui la “fiammella” è sempre accesa. L’anomala grandezza della fiamma e la sua durata, la enorme quantità di gas emessa indicano che “l’inconveniente” che si è verificato non è da trascurare, in quanto riguarda inefficienze e malfunzionamenti impiantistici. Tantomeno risulta corretto che l’Eni, per sottrarsi alle proprie responsabilità, possa cercare di spostare l’attenzione sull’efficienza della “valvola” e sulla qualità dei controlli che, a quanto risulta, vengono fatti direttamente dall’azienda. L’inquinamento dell’atmosfera si è verificato, visto che le pericolosissime polveri ultrafini PM 2,5 hanno superato la soglia di concentrazione giornaliera indicata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, come indicato da fonte autorevole. In pratica, in assenza di adeguati controlli non si verrà mai a conoscenza di quali sono stati i danni subiti dal territorio e dai cittadini ! Nel contempo il neo governatore tace, in barba alle sue continue esternazioni rivoluzionarie finora fatte per argomenti futili, ma mirate esclusivamente ad assicurarsi posizioni di privilegio all’interno del suo Partito e delle Istituzioni regionali.

 

Da anni Io Amo l’Italia ha denunciato il grave inquinamento del suolo, dell’aria e dell’acqua a causa delle estrazioni petrolifere e della presenza degli impianti di estrazione, stoccaggio e lavorazione del petrolio e del gas nella Valle d’Agri. Il popolo e il territorio lucano non devono essere rassicurati con inutili comunicati stampa dal responsabile dei danni causati, ma hanno tutto il diritto di essere protetti e salvaguardati in maniera adeguata, visto che loro malgrado subiscono decisioni imposte dal governo centrale e, in contropartita, assistono impotenti al degrado del territorio e all’aumento continuo di morti per tumori proiettando per questi motivi la regione ai primi posti nazionali e internazionali. Il “rivoluzionario democratico” neo governatore della Basilicata, Marcello Pittella, sta portando alla definitiva rovina la nostra regione, un tempo ricca di acque pulite e di un territorio incontaminato, in una altra “Terra dei fuochi”, a tutto vantaggio di multinazionali e imprenditori senza scrupoli e senza dignità.