Sicignano degli Alburni: dibattito riattivazione ferrovia

Tribunale off, servizi sanitari ridotti all’osso, sempre meno risorse per il territorio ed una ferrovia, la Sicignano-Lagonegro, chiusa dal 1987. E su quest’ultimo punto, ieri pomeriggio, la Provincia di Salerno, l’assessorato ai Trasporti diretto da Michele Cuozzo, ed il Comune di Sicignano degli Alburni hanno organizzato una iniziativa con l’assessore regionale ai Trasporti ella Mobilità, Sergio Vetrella, il presidente dell’ordine degli avvocati di sala Consilina, Michele Marcone, Giuseppe Verga del Comitato Pro Ferrovia Sicignano-Lagonegro, l’on Donato Pica, il sindaco di Lagonegro, Domenico Mitidieri, ospitati dal vice sindaco di Sicignano, Felice Cupo, presso l’auditorium comunale. “Sicignano-Lagonegro, una ferrovia da riattivare”, su questo si è snodato il dibattito, moderato da Margherita Siani, che prende corpo soprattutto in questo momento, con la chiusura, ci si augura momentanea, del Tribunale di Sala Consilina e la conseguente mobilità verso Lagonegro di migliaia di utenti. “Occorre lavorare dove ci sono le reali esigenze, serve un piano d’area, un piano dettagliato del trasporto su gomma”, ha detto l’assessore regionale Sergio Vetrella, che si è impegnato a potenziare i servizi verso Lagonegro. “La progettazione di dettaglio va fatta con i Comuni, le autonomia locali, coloro che più sentono e vivono il problema e meglio conoscono le esigenze del territorio. Io sono a vostra disposizione”. E poi avverte: “Non voglio sentir parlare di turismo, il trasporto è per i cittadini che quotidianamente lavorano, vanno a scuola e devono muoversi e poi anche per i turisti”. L’investimento per la riattivazione della tratta, su cui ha fatto un excursus il rappresentante del Comitato, è cospicuo. Secondo studi di fattibilità, si passa da 400 ai 500 milioni. Cifre elevate, da qui la necessità di procedere nell’immediato con il potenziamento della mobilità su gomma. “L’obiettivo – da detto l’assessore Cuozzo – e potenziare il sistema dei trasporti su gomma lungo l’asse della ferrovia, in attesa di ripristinare il treno. Su questo siamo lavorando e tra qualche giorno metteremo in campo un progetto dettagliato come richiesto dall’assessore”. L’on. Pica ha sottolineato come non si debba considerare chiusa la questione tribunale e si debba proseguire per la riapertura, fermo restando il valore della riattivazione della tratta ferroviaria, al di là del Tribunale. Un tema caldo della serata, sul quale, trasversalmente, tutti hanno concordato. “Il Tribunale va riaperto – ha puntualizzato l’assessore Cuozzo, che ha promosso una delibera in giunta provinciale sulla tratta ferroviaria da riaprire, collegandola anche alla chiusura del Tribunale – Ma la condizione di oggi, la chiusura di Sala e soprattutto l’esigenza di mobilità delle persone, non possiamo dimenticarcele. C’è un vuoto da colmare”. La necessità di servizi efficienti, nei tempi di percorrenza accettabili è quanto ha sottolineato anche il presidente dell’ordine Marcone. La riattivazione del treno nel Vallo potrebbe spostare l’asse dello sviluppo anche verso l’area sud della provincia in quell’area cerniera, baricentrica tra Campania, Basilicata e Calabria. Un obiettivo affatto secondario che si aggiunge al miglioramento della mobilità nell’area compresa tra Sicignano e Lagonegro.