Mercato San Severino: proteste da studenti per le poche fermate

Anna Maria Noia

Protestano gli studenti delle frazioni più periferiche e dunque meno raggiunte dai mezzi pubblici: casus belli, anche stavolta, l’affaire logistica e spostamento, per la quale i giovani di tali aree del comprensorio si sentono inficiati e delusi. Gli allievi provenienti da S. Vincenzo, Ciorani, Lombardi, S. Martino e Carifi o da Acigliano e Pandola lamentano la penuria di fermate – e di conseguenza anche di pensiline – per raggiungere il luogo di studio (o di lavoro). Sotto accusa – sembra – le poche corse in queste zone, un servizio di trasporto scolastico carente, i salti di turni, gli orari che spesso non coincidono con il tempo di entrata e/o di uscita dagli edifici scolastici e infine l’obsolescenza di alcuni mezzi Cstp o di altre aziende di mobilità lungo la tratta.“Per noi che risiediamo in frazioni piccole o nei casali meno conosciuti di S. Severino è un problema – dichiara una diciassettenne di S. Vincenzo che frequenta il locale istituto di istruzione superiore “Virgilio” – arrivare in tempo a seguire le lezioni, sebbene la nostra scuola sia ubicata quasi al centro del capoluogo; va ancora peggio per chi magari si iscrive a strutture extraterritoriali, ad esempio la pur vicina Roccapiemonte, o Baronissi, Nocera, Cava oppure Salerno.”In tal caso gli studenti devono cambiare più autobus, con comprensibili e inevitabili disagi. Senza contare la ressa degli alunni delle scuole sanseverinesi negli orari di punta a bordo delle vetture. Per di più anche molte categorie svantaggiate quali anziani, portatori di handicap o persone con patologie più o meno gravi, risiedenti nell’hinterland più estremo della cittadina, soffrono per le poche fermate che dovrebbero – a loro dire – essere “meglio localizzate” e “maggiormente servite” nelle frazioni succitate.“Volendo recarsi a Salerno – esprimono scontenti e di malumore – siamo costretti a utilizzare i mezzi di amici e parenti per poter accedere alla linea 10 del Cstp, essendo il capolinea piuttosto lontano per chi come gli anziani o i diversamente abili non può permettersi di seguire il tragitto a piedi.”Così per andare in luoghi limitrofi. Perciò i cittadini invocano, da “chi di dovere”, una maggiore “razionalizzazione della mobilità su gomma, con la creazione di apposite fermate dove attualmente non ci sono.” Il consigliere provinciale Carlo Guadagno, intanto, ha proposto di allocare il capolinea dei pullman a S. Vincenzo. Ciò in vista della realizzazione del polo scolastico caldeggiato dalle amministrazioni comunale e provinciale. Si spera in una soluzione vicina e definitiva, totale. Questo per vivere meglio e in misura più funzionale la città.