Salerno: Fillea-CGil su Crescent

Rispetto alla recente vicenda del sequestro cautelativo del “Crescent”, al di là del merito squisitamente giudiziario che ovviamente lasciamo agli Organi preposti nelle Sedi competenti, la Fillea Cgil di Salerno pone una semplice domanda: è mai possibile che si intervenga solo dopo che è stata realizzato il 50% dell’opera, con un notevole esborso di denaro pubblico e privato? È pensabile che la farraginosità burocratica accumuli tanto ritardo? In attesa di una risposta, non ci resta che evidenziare quanto ormai chiaro: l’ennesima perdita di posti di lavoro. Difatti, i circa 120 operai impegnati nel cantiere, per effetto del sequestro, da un giorno all’altro andranno ad ingrossare la già lunga lista di disoccupati che registriamo nel settore delle costruzioni della nostra Provincia. Insomma, l’ennesima tegola caduta sul Comparto Edile ormai fermo al palo da anni, attanagliato da una crisi non più congiunturale ma strutturale che, allo stato attuale, fa registrare oltre 6.000 addetti usciti dal processo produttivo. A rendere la situazione ancora più drammatica è il dato inconfutabile che, nel caso specifico, non è previsto alcun ammortizzatore sociale. Ciò va ribadito a chiare lettere per non infondere nei lavoratori false aspettative. Per inciso: la Fillea Cgil, a livello nazionale, è da anni che si batte per un disegno di legge che preveda, per le aziende sequestrate e/o confiscate, degli ammortizzatori sociali che possano dare respiro ai lavoratori che non hanno alcun tipo di responsabilità per questioni che non sono di loro pertinenza. Alla luce di quanto sopra esposto chiediamo un urgente tavolo con tutte le parti in causa, per individuare la strada migliore per garantire i lavoratori e fare in modo che non ci sia l’ennesima Opera incompiuta.Ciò va fatto nel più breve tempo possibile: noi faremo la nostra parte, assumendoci già da ora l’impegno di perseguire qualsiasi iniziativa che garantisca tutto ciò.