Giffoni Valle Piana: Sal Da Vinci approda alla Truffaut

Ad oltre 40 giorni dal suo debutto, pubblico e critica continuano a parlarne come uno spettacolo che è riuscito a riaccendere i riflettori su un grande artista rivelandosi, ogni sera, una festa – tributo oltre che una commedia musicale. Parte da qui la VI Stagione di Prosa, promossa dall’Associazione Giffoni Teatro, che giovedì prossimo, 21 novembre alla Sala Truffaut, inaugurerà con “Carosone, l’americano di Napoli”, spettacolo coprodotto da Prospet, Palapartenope e Diana Oris.  Ad interpretare magistralmente uno dei più noti autori ed interpreti della canzone napoletana sarà Sal Da Vinci. L’ho incontrato una sola volta, era il 1983 e avevo 14 anni. Eravamo al teatro Politeama e lui venne a Napoli per inaugurare una mostra di suoi quadri e per un concerto dopo l’abbandono dalle scene e la scelta di isolarsi: quel giorno capii da dove veniva il neapolitan power” – ha raccontato Da Vinci, uno degli artisti partenopei che più di ogni altro è riuscito a variare e impreziosire il suo percorso musicale, con grandi collaborazioni e uno studio della musica e delle melodie storiche napoletane, famose in tutto il mondo. Il testo, (si tratta della prima commedia musicale dedicata al grande maestro italiano, per la regia di Fabrizio Bancale), è del giornalista e critico musicale Federico Vacalebre, biografo ufficiale e un po’ “maniaco” di Carosone: è già autore di due libri in sua memoria: L’americano di Napoli, scritto a quattro mani con lo stesso Carosone, e la biografia Carosonissimo. C’era una volta l’americano di Napoli, c’era una volta un maestro armato di sorriso, c’era una volta una canzone travestita da commedia all’italiana, o forse era il contrario. “Carosone, l’americano di Napoli” è un musical verace ma internazionale, retrò ma moderno, costruito intorno all’attualità della lezione e del canzoniere del maestro di “Torero”, e intorno alla voce del “sarracino”. è un viaggio al termine di uno stile, di un suono, di un’arte nazionalpopolare, eppure veracissima. Una compagnia giovanissima, con band (e dj) in scena e corpo di ballo electroswing, porta in teatro la storia del più moderno dei musicisti italiani, dei suoi complici Gegè Di Giacomo e Peter Van Wood, del suo amico Fred Buscaglione, di sex symbol maggiorati di altri tempi come Maruzzella e le mammifere modello 103. Il tutto tra filmati di ieri e di oggi, scenografie digitali, suoni vintage e remix: da Pigliate na pastiglia a Tu vuo’ fa l’americano, riarrangiate e rivissute in chiave vintage, versioni nostalgiche e versioni da dancefloor. Un musical che non racconta la vita, ma l’arte di Renato Carosone, un musicista eccezionale che ha rivoluzionato lo spartito italiano lasciando traccia sulla scena internazionale. Nel cast, Giovanni Imparato, già percussionista di Lucio Dalla e dell’Orchestra Italiana di Arbore, nei panni di Gegè; Pietro Botte dei Posteggiatori Tristi in quelli di Peter Van Wood; Forlenzo Massarone in quelli di Fred Buscaglione; la star del burlesque Claudia Letizia in quella di una Maruzzella maggiorata ed ironica; Lello Radice in quello del coprotagonista Tony, biografo carosoniano con il pallino di riuscire a spiegarsi i motivi del suo ritiro e rivelarli in una fiction nazionalpopolare. Con il Trio Carosone suonano: Rocco Di Maiolo (sax e clarino), Gaetano Diodato (contrabbasso), Annibale Guarino (sax), Pino Tafuto (piano), Roberta Monticelli (Dj); il corpo di ballo delle Maruzelle e dei Sarracini è composto da Danilo Aiello, Sandra Antricetti, Livia Borgonuovo, Marco Ciullo, Tatta Giampaolino, Sara Sagnelli, Aniello Schiano di Cola, Gianluca Giovanni Schiano.